Nella bozza della Finanziaria che circola fra assessori c’è una riduzione delle pensioni dei regionali: un “contributi di solidarietà” chiesto ai pensionati delle Regione e degli enti controllati. In sostanza è previsto un prelievo dallo 0,26 all’1,5 per cento sugli assegni al di sopra dei 1.500 euro.
A essere colpiti saranno gli assunti prima del 1986 che si trovino già in pensione o che ci andranno a breve.
Ma non solo, bloccato anche il turnover dei dipendenti tagliato del 5% tutte le spese di partecipate ed enti economici, aumentato fino al 20% il valore dei canoni di concessione.
Misure che servono per recuperare quei 300 milioni che mancano sul bilancio regionale.
Istituti regionali, enti, agenzie e consorzi dovranno anche ridurre i collegi di revisori dei conti passando da tre membri a uno: scendendo così per gli enti di fascia B da un costo di 26 mila euro all’anno a 11 mila e per quelli di fascia C da 13 mila e 5.500 euro annui.
Tra le norme spunta anche l’assunzione diretta alla Regione dei due figli dell’assessore ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, morto nella tragedia aerea di Addis Abeba.
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