La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di disastro colposo in relazione al cedimento di tre piloni del viadotto Himera sull’autostrada A19. Il procuratore Alfredo Morvillo e il sostituto Giacomo Brandini hanno già nominato propri consulenti e acquisito un’informativa dell’Anas.
Secondo quanto emerso al termine del sopralluogo dei tecnici all’altezza del viadotto, l’entità degli interventi che i lavori di ripristino potrebbero durare qualche anno e riguarderanno anche il tratto della statale 120 Scillato-Caltavuturo dove si è verificato l’ultimo movimento lungo la frana aperta dieci anni fa.
“Bisognerà demolire quattro campate del viadotto che è stato inclinato dal fronte di frana – spiegava sabato il direttore dell’Anas Sicilia, Salvatore Tonti – ma ci hanno spiegato che non hanno la tecnologia per questo intervento. Entro una settimana, ma speriamo anche di anticipare i tempi realizzeremo un progetto di demolizione. Dopo aver abbattuto la parte del viadotto inclinato potremmo valutare se l’altra carreggiata quella in direzione Palermo possa essere riaperta a senso alternato consentendo di aprire di nuovo l’autostrada”.
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