La nascita del Barocco in Sicilia

Francesco Costanza analizza l’arte siciliana, primo appuntamento con il Barocco.

di Francesco Costanza

L’accostamento al Barocco da parte della Sicilia è stata nei tempi in ritardo rispetto alle altre regioni d’Italia, questo principalmente dovuto alle caratteristiche storico-ambientali, che erano condizionate da preesistenti tradizioni dovute a millenni di storia e di colonizzazioni. Il lento ma progressivo linguaggio Rinascimentale era più evidente nella pittura e nella scultura piuttosto che nell’architettura, come nell’esempio della fontana Pretoria a Palermo del 1554 opera del Camilliani. Uno dei primi esempi dell’architettura Barocca si ha con la costruzione dei quattro canti a Palermo realizzata da Giulio Lasso e Mariano Smiriglio tra il 1609 – 1620. Di fatto, il Barocco deve la sua definitiva introduzione ufficiale in Sicilia al modenese Camillo Guarino Guarini, che realizzò la chiesa della Santissima Annunziata e la chiesa di San Filippo Neri a Messina tra il 1660 e il 1662. Nella seconda metà del XVII secolo si affermano altri grandi progettisti come Paolo Amato che realizzò la chiesa del Santissimo Salvatore a Palermo iniziata nel 1682, e Giacomo Amato autore del prezioso gioiello Barocco la chiesa di Santa Teresa alla Kalsa sempre a Palermo. Nel 1730 con l’arrivo di Giovan Battista Vaccarini, adottando un’amalgama personale delle idee del Bernini (Gian Lorenzo Bernini Napoli 1598- Roma 1680 Architetto, scultore e pittore Italiano) e del Borromini (vero nome Francesco Castelli, Bissone 1599 – Roma 1667, architetto svizzero- Italiano tra i maggiori esponenti dell’architettura Barocca), introdusse nell’isola forti personalizzazioni. Il Barocco Siciliano cominciò a distaccarsi pian piano dallo stile Barocco definitosi a Roma, guadagnando un’individualità sempre più forte, e questo dovuto anche al fatto che nuove generazioni di architetti Siciliani emergevano con grande esuberanza e creatività, personaggi come Andrea Palma e Rosario Gagliardi, che alla fine risultarono essere i principali artefici del tardo Barocco Siciliano, adottando i loro progetti ai bisogni e tradizioni locali. Talvolta ritenuti follemente creativi, per l’eccessivo uso di decorazioni, guadagnando sicurezza competenza e statura, al di là di ogni critica, cominciarono a usarsi enormi quantità di marmi intarsiati e un’ampia varietà di colori, comunque sia, questo stile rappresenta una manifestazione di esuberanza Siciliana e va classificata tra le più importanti e originali creazioni di arte Barocca in Sicilia. (Foto Laura Verga)