La morte di Lo Porto: dalla Cia informazioni imprecise sul sito da colpire
La CIA aveva monitorato per settimane il sito in cui era stata segnalata la presenza di terroristi di Al Qaeda, ma non aveva notato alcun movimento che facesse pensare alla presenza dei due cooperanti poi rimasti uccisi nel bombardamento, ordinato da Obama in persona.
Nonostante il Presidente degli USA abbia dato ordine di declassificare le informazioni, cioè renderle accessibili all’opinione pubblica internazionale, non è stata comunicata nè la data esatta dell’azione, nè la località: si parla genericamente di gennaio e di un sito in Pakistan, al confine con l’Afghanistan, nella zona montagnosa, che è il rifugio di molti terroristi.
Il bersaglio è stato colpito da un missile lanciato da un drone e le informazioni della CIA erano imprecise anche circa l’identità dei terroristi: l’intelligence americana non sapeva nemmeno che fra loro ci fosse l’americano Adam Ghadahn, arruolatosi fra le fila di Al Qaeda, dopo aver lasciato il suo Paese.
Insomma la morte di Giovanni Lo Porto è da attribuire ad una tragica fatalità derivata anche dalla circostanza che, contrariamente a quanto avviene in questi casi, gli uomini di Al Qaeda non hanno diffuso la notizia di ostaggi che vengono utilizzati come “scudi umani” proprio per evitare i bombardamenti aerei degli americani.
Resta ancora il mistero su quando la CIA abbia avuto notizie certe della morte di Lo Porto e di Warren Weinstein, l’altro ostaggio americano che era detenuto con lui:
il Wall Street Journal riporta che già a febbraio si era sparsa la voce che Lo Porto e Weinstein fossero periti durante una azione militare americana, ma non era chiara la località dove ciò era avvenuto perché i bombardamenti sono stati numerosi e vengono condotti anche dai militari pakistani.
Solo quando sono stati ritrovati i corpi, irriconoscibili, si è potuto procedere all’identificazione attraverso l’esame del DNA che ha dato la conferma e ha spinto Obama ad ammettere l’errore e a scusarsi con le famiglie che otterranno un risarcimento.