La Madonna col bambino benedicente e un francescano in adorazione (1465-1479) di Antonello da Messina(1430-1479), che faceva parte della collezione privata berlinese di Wilhelm Soldan, acquistata nel 2003 a un’asta a Londra grazie a una segnalazione dello storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi, sarà esposta oggi domenica 10 dicembre alle 12,00 al Castello Ursino di Catania.
Nel corso di una cerimonia-conferenza stampa alla quale saranno presenti l’assessore regionale dei beni culturali Vittorio Sgarbi, il Capo di Gabinetto Sergio Gelardi, il Soprintendente Maria Elena Volpes, l’assessore regionale al turismo Sandro Pappalardo, il sindaco di Catania Enzo Bianco, l’assessore al turismo Orazio Licandro e Fabio Granata che nel 2003, da assessore regionale dei beni culturali, perfezionò l’acquisto.
La Madonna Salting (Madonna col Bambino) è un dipinto olio su tavola (43,2×34,3 cm) attribuito ad Antonello da Messina, databile al 1460-1469 circa e conservato nella National Gallery di Londra.
L’opera era considerata di un allievo di Antonello, anche se oggi si tende a ritenerla opera autografa della fase giovanile dell’artista, legata agli anni sessanta del XV secolo, quando l’autore si trova a Messina. Probabilmente si tratta di un’opera nata per la devozione privata. Entrò nel museo nel 1910 con il lascito Salting.
La tavola mostra una certa disorganicità stilistica, con un’alta qualità nella Vergine e nella sua veste, mentre è più scarsa nel Bambino e negli angeli. L’opera mostra la Madonna a mezzo busto col Bambino in braccio mentre viene incoronata come Regina del cielo.
Il Bambino tiene in mano una melograna, simbolo della fertilità e della regalità di Maria, ma anche della Passione per il colore rosso degli acini, come il sangue. Il velo trasparente della Vergine rappresenta un brano di alto virtuosismo, così come la fine descrizione dei gioielli e del broccato.
Il trattamento geometrico del volume della Vergine racchiuso nel suo manto viene di solito messo in relazione con il Polittico di San Gregorio. Gli angeli, lo sfondo scuro, l’elaborata corona con effetti di lustro metallico, rimandano all’arte fiamminga di cui Antonello fu l’interprete che seppe mediare con la spazialità e la monumentalità italiana.
Il dipinto (tempera grassa su tavola, 16 x11,9 cm), che fino ad oggi è stato custodito nel Museo regionale di Messina, nel 2003 venne battuto all’ asta dalla Christie’ s di Londra e la Regione se l’aggiudicò per 220.000 sterline, con le tasse e le commissioni per l’equivalente di 373 mila euro.
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