La lunga faida fra i renziani del PD ragusano rischia di proseguire
Sulla lunga contrapposizione interna che aveva paralizzato l’attività del PD ragusano, è arrivata la decisione della Commissione nazionale di garanzia che ha confermato l’annullamento dell’elezione di Bartolo Giaquinta come Presidente dell’Assemblea provinciale del partito.
Si conclude così, sul piano della legittimità formale, lo scontro interno aperto dal segretario provinciale Giovanni Denaro che il 4 luglio dello scorso anno procedette alle votazioni nonostante la mancanza del numero legale.
La decisione provocò la frattura insanabile fra le varie anime renziane del PD ragusano: il vice segretario Mario D’Asta, contestò il risultato e diede le dimissioni presentando, insieme a tutta l’area di minoranza che fa capo anche a Lauretta e Calabrese, un ricorso alla commissione regionale di garanzia.
Dopo quattro mesi la commissione di Palermo ritenne di annullare il risultato, ma Denaro e Giaquinta, invece di chiudere il caso, si appellarono davanti alla commissione nazionale che adesso ha sconfessato la loro linea.
Così il PD ragusano dovrà ripartire con una nuova assemblea provinciale convocata per giovedì alle 18, a Villa Orchidea, per trovare il successore di Giaquinta.
A questo punto il favorito sembra proprio il dimissionario Mario D’Asta, che ha visto la sua linea premiata in sede regionale e nazionale, ma i guai nel PD ragusano non sono ancora finiti, in quanto da Roma è arrivata un’altra decisione che mischia ulteriormente le carte. E’ quella relativa al circolo “Pippo Tumino” di Ragusa che, secondo l’anagrafica consegnata agli organi di partito, conta appena due iscritti nel 2014: Nello Di Pasquale e Mario Chiavola.
Per intenderci lo stesso circolo in cui nel 2013 erano state consegnate 1150 tessere, comprese quelle dei big della minoranza, Calabrese e Lauretta che, a rigor di statuto, non potrebbero neanche essere convocati per la prossima assemblea, cambiando nuovamente i rapporti di forza fra le fazioni in lotta.
Insomma più che a ricomporsi la faida interna al PD di Ragusa sembra destinata a rinfocolarsi, perché anche la prossima assemblea, qualunque ne sia il risultato, rischia di essere contestata, a meno che non prevalga la ragione che pare sia stata bandita in questa lunga stagione di lotte intestine.