La gestione sostenibile degli oli usati, workshop a Palermo

PALERMO – Si è svolto a Palermo, il workshop, organizzato da Legambiente e dal Consorzio Obbligatorio degli Oi Usati, l’ente nazionale che si occupa della raccolta e del riciclo degli oli lubrificanti usati, sul tema “La gestione sostenibile degli OLI USATI”. Nel corso dei lavori, Antonio Mastrostefano, direttore comunicazione e sistemi informativi del Consorzio ha fatto il punto della situazione. “Il COOU raccoglie il 95 per cento di tutto il rifiuto prodotto in Italia, ma il restante 5 per cento ha un potenziale inquinante notevole. I settori, in generale, che sono più in sofferenza sono l’agricoltura e la nautica, sia professionale che diportistica. L’obiettivo di questi tavoli di lavoro è quello di fornire soluzioni concrete ai produttori di questo rifiuto”. In Sicilia, lo scorso anno, sono state raccolte 7.300 tonnellate di oli usati, 500 delle quali provenienti dal settore della nautica. “Raccogliamo questo rifiuto pericoloso presso le grandi navi container e da crociera – ha spiegato ancora Mastrostefano – mentre permangono delle criticità nel settore della pesca e dei privati che possiedono una piccola imbarcazione; e anche se esiste una legge che disciplina la raccolta degli oli usati attraverso la realizzazione delle isole del porto, ad oggi ci sono solo 39 di queste strutture in tutta Italia, nessuna delle quali è in Sicilia”.

Gli ha fatto eco Marco Paolilli, responsabile area Centro-Sud del COOU: “Facciamo appello agli enti interessati affinché si muovano a livello di autorizzazione per semplificare i conferimenti. Una volta abolita la norma che assegnava alle Capitanerie di Porto la competenza per la gestione dei rifiuti, siamo stati costretti a ritirare i contenitori che avevamo installato a titolo gratuito nei porti, perché versavano in stato di totale abbandono”.

Per Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente, “il nostro compito è quello di mettere insieme, attorno ad un tavolo, tutti i produttori di rifiuti, le istituzioni ed il COOU, con l’obiettivo di far funzionare al meglio il sistema, e trasformare quel 95 per cento di raccolta differenziata in 100 per cento. Vogliamo che si replichino anche nella Regione siciliana, esperienze già praticate in altre regioni, per semplificare i conferimenti di questo rifiuto pericoloso, come già avviene per gli agricoltori in Puglia, o il settore della nautica in Abruzzo”.

Al tavolo, cui ha partecipato Dario Cartabellotta, assessore delle Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana, si è ipotizzato un accordo di programma, dove la Regione Siciliana possa favorire anche la nascita di ecopunti, dove pescatori ed agricoltori possano andare a conferire i rifiuti. “Si tratta – ha detto Cartabellotta – di una buona proposta che porterebbe un grande vantaggio per l’ambiente e consentirebbe a tutti di rispettare le normative vigenti”.

 

Erano presenti:

Marco Lupo, direttore del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti – assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità; Giuseppe Messina, Catasto rifiuti-Arpa Sicilia; Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia; Enzo Billeci, assessore alla Pesca del Comune di Lampedusa. Ed inoltre, Confcooperative/Federcoopesca, Cogepa, ANAPI PESCA, AGCI PESCA, LEGAPESCA.