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La filiera dell’alternativa alle sigarette per “Un futuro senza fumo”

ROMA (ITALPRESS) – “Presentiamo un percorso di lavoro che si è avvalso e vorrà avvalersi di tante collaborazioni con l’obiettivo di produrre un codice di autoregolamentazione per la filiera della distribuzione e della produzione dei prodotti senza combustione. La nostra attività è volta a una maggiore valorizzazione della riduzione del rischio all’interno delle politiche della sanità pubblica”. Così Alberto Baldazzi, vicedirettore di Eurispes ha aperto “Un futuro senza fumo. Buone pratiche per una corretta comunicazione”. L’evento, organizzato da Formiche con il contributo di Philip Morris Italia, è stato l’occasione per discutere insieme a esperti, rappresentanti della filiera dei prodotti senza combustione e ospiti istituzionali, quali siano le modalità di comunicazione più opportune riguardo ai prodotti senza combustione, alternativi alle sigarette, in modo da garantire ai consumatori di effettuare una scelta consapevole tutelando, al contempo, giovani e non fumatori. “Nonostante i prodotti senza combustione siano legalmente in commercio, si scontrano con l’avversione dell’autorità sanitaria a prenderli in considerazione nella lotta all’impatto del tabagismo, che ritiene la cessazione senza se e senza ma l’unica politica. Rispetto a questa chiusura totale noi non siamo d’accordo – continua Baldazzi – poiché l’offerta sociosanitaria e i centri anti fumo si sono rivelati inefficienti. Quasi 12 milioni di italiani fumano e continuano a fumare”.

Giovanni Risso, presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, ricordando che la Fit associa 48mila su 54mila tabaccai e promuove attività di responsabilità sociale, ha detto che la categoria è pronta a fare la sua parte. “Abbiamo aderito alla creazione del codice di autoregolamentazione che coadiuvi la vendita e la gestione di corrette prassi comunicative. Cambiano gli stili di vita e i consumatori guardano con più attenzione ai prodotti di nuova generazione per la riduzione del danno che non sono totalmente innocui ecco perché ci impegniamo ad evitare comportamenti che possano indurre al consumo chi consumatore non è, con grande attenzione verso i giovani. Vogliamo che siano mantenuti i criteri di neutralità sul mercato, non sistemi o prodotti a danno di altri – ha aggiunto Risso -. Questa è un’occasione di confronto importante che ci consente di dire la nostra su quella che è un’ evoluzione dei consumi che stiamo cercando di assecondare nel massimo rispetto delle regole”.

È intervenuta anche Barbara Toxiri, direttore Politiche sindacali della Federazione Italiana Tabaccai. “Tutti dobbiamo fare la nostra parte e anche le Istituzioni. Equiparare a livello europeo la normativa sui prodotti di nuova generazione a quella sui prodotti tradizionali credo che non faccia il bene della collettività perché gli strumenti a riduzione di rischio, pur non essendo innocui possono tutelare la salute del fumatore che non riesce a smettere del tutto con i prodotti tradizionali, ben più nocivi. Le nostre reti possono essere un canale di informazione importante e auspico che questo sia un punto di partenza, più sarà condiviso e più porterà risultati”.

“La comunicazione è fondamentale nell’evitare alcune malattie importanti con incidenza e mortalità molto elevata come quelle legate al fumo di sigaretta che nel mondo produce circa 8milioni di morti per effetto diretto e un milione per fumo passivo”, ha detto Francesco Cognetti, primario di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Regina Elena di Roma. “Nel nostro Paese i numeri sono importanti con circa 11milioni e mezzo di fumatori. Circa un terzo dei tumori sono relazionati al fumo di sigaretta e ogni volta che muore un paziente per questo è una sconfitta per il Sistema Paese. È importante che ci sia un tentativo di ridurre il danno e i prodotti nuovi, con una potenzialità di tossicità inferiore per la riduzione di sostanze cancerogene possono essere uno strumento per aiutare i fumatori che dopo vari tentativi non sono riusciti a sospendere l’abitudine. Possono essere commercializzati, con tutte le precauzioni del caso e attenendosi a norme comportamentali guidate da codici specifici e rigidi e il codice di autoregolamentazione è un punto di partenza in questo senso”, ha concluso Cognetti.

“Aiutare a uscire dalle dipendenze è difficile, per questo la precauzione è una necessità soprattutto per proteggere i giovani. L’adesione a forme di autodisciplina è un valore e ogni impegno oltre la norma è un traguardo”, ha spiegato Laura Galli di Adiconsum, ricordando quanto sia fondamentale che gli operatori che aderiscono al codice siano coinvolti in attività di monitoraggio e controllo, capaci di prevenire e segnalare abusi e far in modo che vengano rispettati soprattutto i divieti di vendita ai minori. All’evento hanno partecipato anche esponenti parlamentari, tra cui Maria Rizzotti (Forza Italia), Giorgio Lovecchio, Elisa Pirro e Angela Ianaro del Movimento 5 Stelle.

Redazione

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