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La dermatite atopica colpisce il 10% degli adulti e il 25% dei bambini

ROMA (ITALPRESS) – Convivere con la dermatite atopica mantenendo una buona qualità di vita è possibile. Occorre però un’attenta gestione di questa malattia autoimmune, complessa, cronica, da affrontare insieme a uno specialista, in grado di individuare il percorso più adatto a ogni paziente. Per fare il punto sui sintomi della malattia, sulla gestione e le prospettive della ricerca, si è svolto stamani a Milano il Media Tutorial ‘Dermatite Atopica: facciamo chiarezza. L’importanza di rimettersi in giocò, organizzato da AbbVie alla vigilia del congresso EADV (European Academy of Dermatology and Venerology, Milano, 7-11 settembre).

La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cronica della pelle che nel mondo colpisce il 10 percento degli adulti e il 25 percento dei bambini, causando un forte impatto sulla qualità di vita delle persone. Non sono ancora del tutto note le cause scatenanti, tuttavia si ritiene siano coinvolti fattori genetici e ambientali. Inoltre, la familiarità sembra giocare un ruolo chiave: almeno il 40 percento dei pazienti ha una storia familiare di malattia.“Non bisogna sottovalutare una malattia dermatologica che può provocare prurito intenso e lesioni eczematose ricorrenti in grado di diminuire la qualità di vita, alterare il sonno, minare l’autostima e la serenità di chi ne soffre, conducendo perfino a un ridotto rendimento scolastico e lavorativo”, sottolinea il professore Piergiacomo Calzavara Pinton, direzione UO Dermatologia AST Spedali Civili e Clinica Dermatologica Università di Brescia. “Inoltre, la dermatite atopica si presenta spesso associata ad altre manifestazioni atopiche come l’asma, la rinite allergica, la poliposi nasale e l’esofagite eosinofila. Per la varietà delle forme e della risposta personale è quindi fondamentale che ogni paziente affronti un percorso di cura con uno specialista e collabori per ottenere risultati duraturi nel tempo”.“La dermatite atopica non è sempre uguale nelle varie fasi della vita e spesso può essere sottovalutata o non sottoposta a una diagnosi corretta. Per la gestione della malattia è importante intervenire non solo all’apparire delle manifestazioni acute, come spesso si tende a fare, ma tenere sotto controllo l’infiammazione sottostante trattandola in modo sistemico”, spiega la professoressa Gabriella Fabbrocini, direttrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università Federico II di Napoli.“Le innovative soluzioni terapeutiche che negli ultimi anni sono state messe a disposizione, come i farmaci biologici e i JAK-inibitori, offrono opportunità da valutare con grande attenzione perchè consentono di alleviare da subito i sintomi modificando il decorso della malattia in maniera duratura”, aggiunge.“La dermatite atopica è una malattia cronica dal forte impatto sulla vita dei pazienti, che può colpire anche persone giovani, nel pieno dell’attività scolastica o lavorativa – sottolinea Mario Picozza, presidente di ANDeA, associazione nazionale dermatite atopica -. Per arrivare a una gestione ottimale della malattia e a una buona qualità di vita per i pazienti è importante che la comunità scientifica, i medici, le aziende e, soprattutto, le istituzioni riservino maggiore attenzione a questa malattia, come abbiamo indicato nel nostro Manifesto, inserendola per esempio nel Piano Nazionale della Cronicità e nei Livelli Essenziali di Assistenza come patologia cronica e invalidante.

Auspichiamo inoltre che l’autorità regolatoria italiana recepisca velocemente le indicazioni dell’EMA sull’accesso alle terapie”.AbbVie ha lanciato, in collaborazione con l’associazione di pazienti ANDeA, la campagna di informazione e sensibilizzazione “Dermatite Atopica: Rimettiti in gioco”. L’iniziativa comprende una nuova sezione del sito www.vicinidipelle.it dedicata alla patologia, contenente utili informazioni, oltre a una serie di strumenti che consentono al paziente di contattare il centro dermatologico più vicino al proprio domicilio e prepararsi a una visita specialistica.Sul sito il paziente può effettuare un test di autovalutazione per comprendere meglio l’impatto della dermatite atopica sulla propria vita quotidiana, identificare i propri obiettivi e delineare il proprio piano d’azione.

Infine, vengono messi a disposizione due brevi tutorial che consentono di arrivare preparati all’appuntamento con il medico. Per partecipare attivamente è possibile seguire la campagna anche sui canali social “Vicini di Pelle” (Facebook e Instagram).“Il riscontro positivo che sta registrando la campagna “Rimettiti in Gioco” conferma quanto sia importante offrire nuovi strumenti ai pazienti per la gestione ottimale della malattia – sottolinea Annalisa Iezzi, Direttore Medico di AbbVie Italia -. Da anni siamo impegnati in dermatologia insieme alla comunità scientifica e dei pazienti nel miglioramento della qualità di vita delle persone affette da patologie croniche autoimmuni”.
– foto ufficio stampa AbbVie –

Redazione

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