La commissione cultura della Camera dei Deputati a Palermo

Nel pomeriggio di venerdì 10 novembre la VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati è stata ospitata nella sala – l’ex loggiato della chiesa cinquecentesca di Santa Maria dei Miracoli in piazza Marina – del Teatro Libero Palermo. Beno e Luca Mazzone hanno avuto l’occasione di raccontare i progetti, la storia e le attività del Teatro partendo dall’importanza dell’anniversario di quest’anno: il numero Cinquanta. 

50esimo anniversario per Teatro Libero

La Stagione in corso, Incontromano, è infatti la 50esima Stagione Internazionale di Teatro Libero: un traguardo importante che è figlio di una precisa idea di teatro e di un progetto culturale che ha avuto, fin dalla sua nascita, uno sguardo internazionale con una particolare predilezione per i nuovi linguaggi, le sperimentazioni, la nuova drammaturgia.

Una roccaforte di cultura

In anni molto difficili, durante i quali Palermo era scenario di forti conflittualità legate a fatti di cronaca e alle guerre di Mafia, Teatro Libero ha dato vita, in sinergia con l’Università di Palermo, a un presidio culturale e artistico di primissimo livello che ha creato Incontroazione, un festival internazionale di teatro contemporaneo che nel corso degli anni, a partire dal 1970, si è via via identificato come il festival di Palermo.

Una programmazione dei giovani e per i giovani

La vocazione internazionale sin dai suoi esordi seguiva due matrici importanti che hanno poi scandito, e continuano a scandire, la vita e l’azione del Teatro Libero: giovani e formazione. Giovani, perché Teatro Libero è nato in seno al Cut e da lì ha preso la linfa vitale grazie alla quale il suo fondatore, Beno Mazzone, ha potuto costruire una identità di teatro e di ricerca teatrale precisa, sviluppando nel corso di cinquant’anni una attenta programmazione rivolta a un pubblico di giovani anche attraverso i percorsi rivolti alle istituzioni scolastiche e all’università, permettendo di educare un pubblico e di formare lo spettatore del domani.

La crescita teatrale come crescita del territorio

Altro elemento fondante: la formazione perché Teatro Libero ha sempre tenuto viva la vocazione alla crescita culturale del territorio, dei cittadini e degli artisti, stimolando sempre momenti di incontro e riflessione tra gli uni e gli altri, stimolando un pensiero critico capace di generare identità e di accrescere l’abitudine, la consapevolezza e al consumo culturale. Lo sguardo internazionale è rivolto anche, e soprattutto, a un modo diverso di porre la creazione teatrale come strumento di riflessione sullo spazio, sulla comunicazione e sulla società.

Uno storico che testimonia i due elementi fondanti

Così è stato sin dagli esordi per Beno Mazzone, con la sua prima opera Insulti al Pubblico da Peter Handke, e così è proseguito sino alle ultime creazioni e produzioni del Libero, oltre le produzioni di Lia Chiappara, molte altre che hanno visto coinvolti artisti siciliani, nazionali e internazionali: da Renato Carpentieri a Tino Caspanello, da Luca Ricci a Rosario Palazzolo, poi Karine Saporta, Ludwig Flaszen e tanti altri.

Tetro Libero unica realtà di produzione teatrale in Sicilia

A giovani e formazione, aggiungiamo ricerca e comunità. Ricerca di linguaggi, di nuova drammaturgia capace di raccontare il presente, comunità di artisti e di pubblici, legati a un territorio e che interagiscono con esso, con la città, con la regione (Teatro Libero è l’unico Centro di Produzione teatrale in Sicilia che, con la gestione e programmazione del Teatro Selinus di Castelvetrano, esprime una forte vocazione alla diffusione dei saperi della scena e della cultura teatrale anche nella periferia e nei territori più difficili).

Un’identità composita e ricca

I progetti di Teatro Libero: la Stagione internazionale oggi, il Festival ieri, il sostegno alla produzione rivolto alle giovani compagnie, le produzioni e le coproduzioni, l’attenzione alla drammaturgia contemporanea, alla danza, al circo, alla performance, Presente/Futuro contenitore del contemporaneo in connessione con i nuovi festival europei, la formazione tesa a tramandare le conoscenze e le prassi del teatro del novecento, insieme costituiscono l’identità di un teatro che guarda all’Europa e al mondo ma che a Palermo ha sempre scelto e voluto rimanere, nonostante le difficoltà.

Ecco perché Teatro Libero guarda al 2018 con fiducia per l’opportunità che vede la città nella quale ha sempre scelto di operare Capitale italiana della Cultura.