MILANO (ITALPRESS) – Terminate le ferie, per gli italiani è iniziato il back to work, che per molti significa proseguire il lavoro da casa. Continua infatti l’incertezza su come evolverà la vita, in particolare quella lavorativa: termoscanner e gel all’ingresso, postazioni agili, home working… sono cambiati gli spazi e i tempi che segnavano il ritmo dell’ufficio, a partire dal rito della pausa caffè, anch’esso segnato dal distanziamento sociale.
Il momento della pausa – al bar o davanti ad una macchinetta aziendale – è presente in ogni contesto di lavoro: serve ad allentare la tensione, a costruire un piccolo legame sociale o semplicemente a far riposare la mente e ricaricarsi. Non solo però: un recente studio, pubblicato sulla rivista Consciousness and Cognition e pubblicato sul sito ISIC (LINK) ha investigato il contribuito dell’assunzione di una dose moderata di caffè nel migliorare il pensiero creativo, risorsa essenziale alla base di moltissime professioni.
Il nuovo studio, dal titolo Percolating Ideas: The Effects of Caffeine on Creative Thinking and Problem Solving, ha valutato l’effetto del consumo moderato di caffeina sulla risoluzione dei problemi creativi (cioè sul pensiero convergente) e sulla generazione di idee creative (cioè sul pensiero divergente).
È emerso che i partecipanti che hanno consumato 200 mg di caffeina, rispetto a quelli nella condizione di placebo, hanno mostrato una capacità di problem solving significativamente migliorata. Le aspettative dei partecipanti e il loro umore non hanno alterato i risultati.
Il caffè è la bevanda più consumata al mondo, con numerosi studi che documentano gli effetti della caffeina sull’attenzione, la vigilanza, l’umore, la concentrazione e l’attenzione. Un’assunzione moderata di caffè (3-5 tazze al giorno) ben distribuita nell’arco della giornata, in accordo a uno stile di vita sano ed equilibrato, può aiutare a ridurre il senso di stanchezza nelle situazioni di tutti i giorni, come lo stress e la fatica legati al lavoro, e a migliorare l’attenzione in ufficio e alla guida. La European Food Safety Authority (EFSA) è giunta alla conclusione che esiste una relazione di causa-effetto fra una porzione di 75 mg di caffeina, la quantità presente approssimativamente in una normale tazza di caffè, e l’aumento di attenzione e di concentrazione.
(ITALPRESS).
abr/com
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