Secondo la Procura della Repubblica di Roma le visite al detenuto Totò Cuffaro, ex Presidente della Regione, finito in carcere dopo una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato, avevano come obiettivo l’occultamento del patrimonio di famiglia. Una serie di esponenti politici si sarebbero prestati a fere entrare con il loro seguito amici e fedelissimi dell’ex governatore, il quale avrebbe dato loro indicazioni per mettere al riparo le proprietà da possibili sequestri: tra questi il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari, esponente del Nuovo centrodestra, ex sindaco di Cefalù.
Con la medesima ipotesi di reato hanno ricevuto un avviso di garanzia l’ex senatore Giuseppe Firrarello, l’on. Pippo Gianni, il parlamentare agrigentino Giuseppe Ruvolo del Pid, la veneta ex berlusconiana Cinzia Bonfrisco e l’ex senatore Salvo Fleres.
Del patrimonio che Totò Cuffaro avrebbe accumulato durante gli anni della sua presidenza dal 2000 al 2008 si è molto parlato, ma gli inquirenti non sono finora riusciti a trovare le prove di una partecipazione diretta: si è parlato di alberghi di lusso, di fondi agricoli, di aziende di vario genere: l’inchiesta di Roma potrebbe finalmente svelare se questo “tesoretto” esiste veramente o meno.
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