La “Buona scuola” passa alla Camera: ecco le principali novità
La Camera ha approvato con voto finale il disegno di legge sulla buona scuola che adesso dovrà passare al vaglio del Senato dove i numeri della maggioranza sono più risicati. Per entrare in vigore dal prossimo anno scolastico la riforma dovrà essere licenziata in via definitiva entro la metà di giugno.
Il provvedimento prevede, tra l’altro, la “piena realizzazione dell’autonomia” della scuola con la definizione dell’organico, l’assunzione dal primo settembre di 100.701 docenti, maggiori poteri per i presidi, che potranno chiamare direttamente i docenti, assegnare premi per il merito e scongiurare la creazione di classi troppo affollate, un bonus da 500 euro l’anno che gli insegnanti potranno spendere per l’aggiornamento, la possibilità di detrarre dai redditi fino a 400 euro a studente per le famiglie che scelgono una scuola paritaria.
Inoltre più inglese per tutti ed educazione motoria fin dalle elementari.
Per evitare di accentrare troppo i poteri, il piano dell’offerta formativa verrà elaborato non più dal dirigente scolastico, come era previsto, ma dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal dirigente scolastico, ed approvato dal consiglio di circolo o di istituto.
Nel Piano triennale per l’offerta formativa le scuole indicheranno il fabbisogno di personale docente e amministrativo-tecnico-ausiliario (Ata), oltre alle infrastrutture, le attrezzature e i materiali di cui hanno bisogno per l’espansione dell’offerta formativa.
Obiettivi di quest’ultima sono, fra gli altri, il potenziamento dell’insegnamento dell’italiano e di altre lingue, delle competenze matematiche, logiche e scientifiche, di musica e arte, giuridiche ed economiche, digitali, lo sviluppo delle discipline motorie.
I ruoli del personale docente saranno regionali, articolati in ambiti territoriali, la cui ampiezza dovrà essere definita entro il 31 marzo 2016. Saranno i direttori degli Uffici scolastici regionali a suddividere gli ambiti territoriali – che nel 2015/2016 coincideranno con le stesse province, ma nel 2016/2017 avranno estensione sub-provinciale – e tra i vari livelli di scuola i neoassunti. I docenti di ruolo rimarranno titolari nelle scuole in cui si trovano in questo momento, mentre i perdenti posto verranno assegnati all’ambito territoriale che richiederanno. Toccherà quindi al preside pescare dagli ambiti territoriali i singoli per formare il migliore gruppo di docenti possibile per realizzare le linee del Piano dell’offerta formativa, che sarà triennale e non più annuale, come adesso.
Per l’anno scolastico 2015/2016 ci saranno dal primo settembre 100.701 immissioni in ruolo di insegnanti nell’ambito di un piano straordinario di assunzioni di docenti a tempo indeterminato. Il piano è rivolto ai vincitori del concorso del 2012 e agli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, che presentino domanda. Inoltre a partire dal primo settembre 2016 saranno assunti gli idonei del concorso del 2012. E’ stato poi approvato un emendamento al ddl che estende l’assunzione di tutti gli idonei vincitori del concorso a cattedre 2012 anche “per gli anni successivi” al 1° settembre 2016 “sino all’esaurimento dei soggetti aventi titolo”. Quindi anche per coloro che non verranno assunti al 1° settembre 2016.
Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili la riforma prevede che il limite dei 36 mesi, anche non continuativi, si applichi solo ai contratti che saranno stipulati a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge. Viene istituito un periodo di formazione e prova, cui è subordinata l’effettiva immissione in ruolo. La valutazione di tale periodo sarà effettuata dal dirigente scolastico, sentendo il Comitato per la valutazione dei docenti, di cui entreranno a far parte anche genitori e studenti.
Sarà obbligatoria la formazione dei docenti in servizio, sulla base delle priorità indicate nel Piano nazionale di formazione – da adottare ogni tre anni – e in coerenza con i Piani di miglioramento adottati nell’ambito della fase di autovalutazione. Inoltre, è prevista l’istituzione della Carta elettronica (con un budget di 500 euro l’anno) per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo da utilizzare per acquisti o iniziative di carattere culturale; sarà istituito un fondo di 200 milioni di euro l’anno per la valorizzazione del merito del personale docente di ruolo. Le risorse, ripartite su base territoriale, saranno assegnate dal dirigente scolastico sulla base di criteri individuati dal Comitato per la valutazione dei docenti ed effettuando una motivata valutazione.
L’educazione fisica sarà insegnata anche nella scuola primaria grazie a un emendamento. che prevede la presenza di laureati in scienze motorie alla scuola elementare.
Chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà diritto a un beneficio fiscale con un credito di imposta al 65% al momento della dichiarazione dei redditi.