Palermo, 4 Gen. – Anno nuovo, vita identica. Il 2012 doveva essere l’anno della fine del mondo, dell’invasione degli alieni, del disastro Maya, dell’ecatombe umana, della Rinascita con la “erre” maiuscola e invece siamo sempre nella stessa spiaggia e soprattutto nello stesso mare: di guai. Questo ce lo ricorderemo come l’anno dello Spread. Pensate che ho sentito dire che i cinesi lo vogliono aggiungere nello zodiaco, tra l’anno della Scimmia e quello del Maiale.
L’anno dello Spread si è concluso con il solito discorso alla nazione del presidente decrepito di turno – peccato che ad averlo sentito siano stati in cinque e tre erano gli operatori in studio – e con le dimissioni del Presidente del Consiglio Monti e del suo concistoro di tecnici; cosicché Elsa Fornero può serenamente andare a piangere in segreto nel suo gabinetto personale e Giarda può tornare a fare serenamente quello che faceva prima con le sue orecchie: l’antenna di captazione del segnale di Radio Maria.
Tuttavia le cose non sono andate come dovevano andare e infatti, l’uomo dello Spread, ha pensato bene di riproporsi come la peperonata del giorno prima. Immagino che sarete tutti a conoscenza dell’idea di Monti di candidarsi da politico alle prossime elezioni nazionali con l’ intenzione di presentare una lista col suo nome. A quanto pare è indeciso sul nome da dare alla lista suddetta e ancora non si conoscono gli altri partecipanti al concorso “Poltronissima 2013”. Sicuramente è alla ricerca di qualcosa di innovativo, di un nome che lasci il segno nella memoria e nelle tasche degli italiani. Volendo dargli un consiglio, visto che per ora impazzano tutti questi “movimenti” colorati – arancione, viola, rosso,nero – mi son detta: perché non chiamare un movimento con il nome di un gusto? Movimento Banana, per un paese alla frutta. Oppure, dopo il Movimento 5 stelle, il “Movimento Bed and Breakfast” per italiani low cost. A dire il vero sono molto ansiosa di sapere chi saranno i suoi alleati. Si vocifera che stia cercando anche nelle liste cimiteriali. Meglio di Gesù con Lazzaro, pare abbia riesumato anche Fini e Casini. Ora, non per fare quella a cui non sta bene niente, ma Casini che è sulla poltrona dal 1983, che cosa ha fatto di preciso in tutti questi anni? E Fini? A parte i tortellini, cosa ha prodotto per l’Italia?
Certo, non che dall’oltretomba dei partiti si senta di meglio. Per esempio il PD, che a fare le primarie c’ha preso gusto, ripropone Rosi Bindi creando malumore tra i bambini italiani, dal momento che questo incarico la impegnerà il 6 gennaio.
Il PDL, dopo l’ammutinamento di massa, è finalmente riuscito nel suo intento “bipolarista”, nel senso che nel partito sono rimasti in due: Lui e Alfano.
Ingroia, che lascia Palermo per il Guatemala, ritorna in Italia per candidarsi col “Movimento Arancione”. É proprio vero: tira più una poltrona che un carro di buoi.
I comici fanno politica e ci fanno piangere smettendo di farci ridere.
Pannella che invoca la scesa in campo (santo?) di Saviano e Vasco Rossi. Sì, stupendo: mi viene il vomito. Insomma, una commedia all’Italiana con attori d’eccezione, ma sempre con lo stesso prevedibile finale per noi poveri italiani vittime della Crisi. Nel 1956 Ennio Flaiano diceva: La situazione politica italiana è grave, ma non è seria; dopo più di cinquant’anni e dopo un anno di tecnici, ci ritroviamo come gamberi in alto mare, sempre più indietro. Prima servi della gleba, ora servi della Banca.
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