Ksm, il M5S porta il caso in Commissione Antimafia Nazionale

Sono oltre 500 le guardie giurate della Ksm in Sicilia che rischiano di restare senza lavoro, tra dubbi e incertezze, licenziamenti avviati e poi stoppati, e nessuna comunicazione da parte degli organi preposti. Non si rassegnano i dipendenti della Ksm a rischio licenziamento e non si rassegna nemmeno il Movimento 5 Stelle che da mesi, accanto ai lavoratori, chiede alle istituzioni di fare chiarezza sulla vicenda.

Così i deputati regionali Giampiero Trizzino, designato assessore all’Ambiente in un eventuale Governo 5Stelle, e Sergio Tancredi, attuale capogruppo all’Ars, portano il caso in Commissione Antimafia Nazionale. Nelle prossime ore la richiesta di audizione nella quale si chiede di sentire anche il Ministro dell’Interno, Marco Minniti,  il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e il Gen.Fausto Milillo, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione di  KSM, sarà trasmessa al Presidente Bindi.

 

Un silenzio inaccettabile



Nei mesi scorsi lo stesso presidente della V Commissione di Palazzo dei Normanni, Marcello Greco, aveva ritenuto opportuno investire della questione la commissione Antimafia regionale, ma a seguito della sospensione delle attività di tutte le Commissioni all’Ars, l’audizione auspicata non si è mai tenuta. “Adesso la Commissione Nazionale faccia luce sull’annoso problema della sicurezza  – affermano i due parlamentari del Movimento 5 Stelle – e verifichi i metodi con cui le aziende del settore operano e partecipano a gare d’appalto, anche bandite da enti pubblici, che non rispettano i costi minimi del lavoro”. “Il silenzio delle istituzioni – concludono – è inaccettabile. Per quanto si tratti di rapporti privatistici, il numero dei lavoratori coinvolti e la delicatezza del problema impongono una presa di posizione urgente da parte di tutti”