Un risultato, due destini opposti. La Juventus è campione d’Italia. Il Palermo, ad oggi, sarebbe in Serie B. I rosanero escono così battuti dalla Juventus Stadium fallendo una doppia impresa: ottenere tre importantissimi punti e rovinare la festa scudetto agli uomini di Conte.
Eppure, nonostante tutto, è davvero difficile recriminare qualcosa a questo Palermo. Una squadra che ha dato tutto fino all’ultimo istante. L’ostacolo però era davvero insormontabile. L’ostacolo si chiamava Juventus. Nel primo tempo il Palermo dimostra di avere una ottima organizzazione difensiva.
I rosa infatti riescono con grande grinta a recuperare palla e a contrastare le iniziative bianconere. La Juventus, dal canto suo, parte fortissima. I ragazzi di Sannino però resistono. Ne viene fuori così una partita intensissima. Intorno al ’25 i padroni di casa calano un po’ il ritmo. Conte infatti ordina di abbassare il baricentro con l’obiettivo di stanare il Palermo fuori dalla sua metà campo. Il Palermo però non casca nel tranello chiudendo il primo tempo sul risultato di zero a zero.
Nella ripresa i rosa tornano in campo ancor più determinati. Al ’50 Miccoli, dopo una bella combinazione con Ilicic, colpisce il palo.
Come spesso accade però, nel suo momento migliore, il Palermo crolla. Al ’53 minuto, l’arbitro concede un calcio di rigore ai padroni di casa per un dubbio fallo di Donati su Vucinic. Dal discetto Vidal trasforma in rete. Lo Juventus Stadium si ricopre così di bandiere tricolore.
Dopo il goal dello svantaggio il Palermo perde la lucidità. La Juventus invece cresce. Sale in cattedra Sorrentino che con una serie di interventi miracolosi evita al Palermo l’onta de due a zero. Intanto Sannino richiama Ilicic (diffidato) e Miccoli in panchina. Al loro posto Hernandez e Dybala. L’ingresso dei due sudamericani tuttavia non cambia le cose. La Juve vola sulle ali dell’entusiasmo.
Nel finale ci scappa anche qualche scintilla tra Aronica e Pogba; il francese viene mandato anzitempo sotto la doccia da Romeo per aver sputato al giocatore palermitano. A pochi istanti dalla fine arriva anche una beffa per il Palermo. Faurlin infatti fallisce il tap-in (che sarebbe valso il pareggio) a pochi centimetri da Buffon.
La Juventus conquista così il suo ventinovesimo titolo. Per il Palermo invece tanta amarezza.
A complicare la situazione, infatti, arriva anche la notizia della vittoria del Genoa contro il Pescara. I rosanero tornano così ad occupare la terzultima posizione a quota 32 punti. Davanti a loro il Genoa a 35.
Decisiva la sfida interna contro l’Udinese dell’ex Guidolin.
Giuseppe Sannino sapeva che sarebbe stato difficile per il suo Palermo portare via un punto dallo Juventus Stadium, eppure senza quel rigore concesso generosamente ai bianconeri probabilmente ci sarebbe riuscita. “Sapevamo di giocare contro la migliore squadra che non lascia nulla al caso per vincere – afferma il tecnico a Stadio Sprint su Raidue – il Palermo si e’ preparato bene a questa partita, ha saputo soffrire, poi c’e’ stato questo rigore. La nostra partita e’ quella di mercoledi’, anche se il pareggio sarebbe stato di vitale importanza per noi”. E ha aggiunto: “Il mio modo di fare calcio non e’ recriminare sugli episodi, ma pensare a mercoledi’, lo spartiacque tra A e B. Facciamo la corsa sul Toro? Noi dobbiamo pensare al Palermo, alla fine guarderemo gli altri. I ragazzi stanno correndo tantissimo, anche oggi contro la piu’ forte. Cerchiamo di trovare quelle energie nervose per giocare mercoledi’”
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