Jerusa Barros. Ieri sera sul palco del Real Teatro Santa Cecilia, la Brass Youth Jazz Orchestra,diretta dal Maestro Domenico Riina, insieme al fisarmonicista e talento ericino Pietro Adragna, si sono esibiti in una delle prime due serate, la prossima infatti sarà stasera, insieme ad una vocalist d’eccezione, Jerusa Barros, un connubio di splendida voce e bellezza capoverdiana.
Un doppio appuntamento dunque, venerdì 17 e sabato 18 gennaio, alle ore 21.30, presso lo storico Real Teatro Santa Cecilia, all’insegna della musica.
Una performance questa che rappresenta una prima assoluta in cui si fondono il jazz della Brass Youth Jazz Orchestra con la cultura delle isole africane, si distanti geograficamente, ma accomunati dall’idea che la musica non ha confini e che le contaminazioni di linguaggi e tradizioni sono una concreta risorsa di creatività artistica.
E proprio con questo spirito che Jerusa Barros ha deciso di dedicare l’evento alla grande artista capoverdiana, la cantante di morna più conosciuta a livello internazionale, Cesária Évora, mettendo in scaletta pezzi scritti dalla sua conterranea, comprendente i capitoli fondamentali del repertorio di Évora ma proposti in un’inedita chiave jazz che si avvale di arrangiamenti originali, buona parte scritti da Antonino Pedone, altri da Domenico Riina, Alberto Maniaci e Giuseppe Ricotta o dedicati alla stessa, come Ave Cesária, una canzone che Stromae, celebre rapper belga di origine ruandese, ha dedicato alcuni anni fa a colei che è l’icona assoluta della musica di Capo Verde.
“Ho deciso di dedicare questo concerto a Cesária Évora, perché dopo essere venuta in Italia all’età di cinque anni sono stata circa venti anni lontana dalla mia terra, ragion per cui ho deciso di riprendere le mie radici cominciando proprio a riascoltare e cantare proprio le sue canzoni. E’ un giusto tributo a chi mi ha permesso di riprendere padronanza della lingua capoverdiana, alla regina in assoluto della musica del mi Paese natio.”
La magistrale interpretazione della Barros, la sua voce pulita e melodica, facile da fruire, nonostante una lingua diversa dalla nostra, la sua bellezza esotica e la sua sensualità hanno conquistato l’intero pubblico del Santa Cecilia, che a gran voce le ha chiesto il bis a fine concerto.
“Ieri è stata una serata veramente emozionante”, continua la splendida Jerusa Barros,
“è stato veramente un gran lavoro, fatto in tempi strettissimi, ma con una grandissima professionalità e tanto impegno, devo molto a questa orchestra giovanissima ma veramente brava, agli arrangiatori, ma soprattutto al maestro Riina, che si è dedicato a me come se fossi una figlia. Tanta emozione ma tanta gratitudine. Io sono molto critica nei miei confronti, sicuramente qualcosa la potevo fare meglio! Magari con più cura e precisione. Era un progetto che volevo realizzare da tanti anni. Averlo fatto è stato per me come raggiungere la vetta!”.
Capoverdiana di nascita e palermitana di adozione, Jerusa Barros è una cantante e cantautrice che rappresenta con la sua esperienza artistica e biografica una sintesi perfetta fra l’Africa creola e il cuore del Mediterraneo.
Della sua terra natale, ricca di tradizioni musicali assai diverse e stratificate a causa della lunghissima dominazione portoghese, la Barros ha conservato intatti i colori vivaci ed i profumi intensi ai quali ha saputo mescolare con notevole originalità la cultura e la lingua siciliana, il cui dialetto conosce benissimo, le numerose esperienze maturate nel jazz, nel blues, nel gospel, nella classica, nel soul e nel rock ed anche le molte altre contaminazioni di respiro mediterraneo progressivamente assorbite in Sicilia.
Nel 1994, a 16 anni, entra a far parte del coro “Gospel Project”. La cantante ne diventa ben presto solista e si esibisce in manifestazioni d’ importanza nazionale, per un’esperienza che si rivelerà fondamentale per la sua identità artistica.
Con la crescita si fa sempre più pressante il ritorno alle proprie radici e di un allargamento di orizzonti che si concretizza nel 2001 insieme al bassista Francesco Cimino con la fondazione della band “Cabeça Negra ”.
La sua musica è intrisa tanto dei colori e dei ritmi capoverdiani quanto del calore dei suoni mediterranei, dando vita a una formula del tutto nuova per la canzone d’autore italiana.
Nell’autunno del 2015 esce il primo album: “Di un solo colore”.
Dal 2003 Jerusa Barros condivide il suo sentimento musicale con i bambini da zero ai tre anni e da tre ai sei nella scuola materna DoReMi.
Nel 2010 è educatrice nella scuola materna paritaria a indirizzo artistico-musicale La Casa della Musica a Palermo.
E’ operatrice musicale del metodo Musica in Culla dal 2005 e si è dedicata alla propria formazione nell’ambito della prima infanzia frequentando i seminari di Chiara Infantino, Paolo Cerlati, Paola Anselmi e Ciro Paduano, docenti della scuola Donna Olimpia di Roma.
Fa parte della formazione musicale “Concerto in Culla” che organizza concerti interattivi per la primissima infanzia in forma originale.
Attualmente continua la sua professione da cantante nel panorama nazionale ed è educatrice nella scuola La Casa della Musica.
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