Italia divisa in tre con il nuovo Dpcm: la Sicilia evita la zona rossa

A tarda notte il premier Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm che sarà in vigore da domani fino al 3 dicembre.

Una firma che arriva dopo un lungo confronto con le regioni, che insistevano affinché si adottassero le stesse misure per tutto il Paese. Chiesta dalle regioni anche l’introduzione di meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni fiscali 2020 e 2021 per le attività economiche.

Conte ha però resistito, proseguendo sulla linea delle chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene il territorio.

Ci sarà la suddivisione delle regioni italiane secondo aree di rischio: dalle zone rosse (ad alto rischio) a quelle arancioni (rischio intermedio) e verdi (le regioni con meno rischi). Ogni zona avrà vincoli diversi.

Il Dpcm indica i criteri ma sarà poi l’autorità sanitaria a stabilire in concreto quale sarà la classificazione di ogni singola regione, proprio sulla base dei 21 parametri stabiliti, a cominciare dall’indice Rt e dalla percentuale di saturazione delle terapie intensive.

Le zone rosse dovrebbero ricadere soltanto in cinque regioni: Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Valle d’Aosta e Calabria. In questo elenco potrebbe anche entrare la Campania se la situazione dovesse continuare a peggiorare.

Nelle Regioni “arancioni” ad esempio i locali pubblici come ristoranti bar e gelaterie resteranno chiusi, nelle Regioni “rosse” le restrizioni riguarderanno anche gli spostamenti non soltanto interregionali ma anche intercomunali.

Sembra che per il momento la Sicilia eviterà il quasi lockdown previsto per le regioni classificate come zona rossa. Ma la situazione dell’Isola è fra il livello verde di rischio, quello comune alla maggior parte delle aree del Paese, e quello arancione dell’alto rischio che prevederebbe la chiusura totale di bar e ristoranti, per i quali sarà sempre consentito il domicilio (fino alle 22) e l’asporto. Se all’Isola fosse assegnato il livello minimo di rischio, il verde, l’unica differenza rispetto agli ultimi giorni sarebbe il coprifuoco alle 22 invece che alle 23 e la chiusura dei centri commerciali nei week end.

Tra le novità decise nelle ultime ore c’è quella dei “servizi alla persona” (barbieri, parrucchieri) che resteranno aperti anche nelle zone rosse. Per tutte le Regioni il “coprifuoco” scatterà dalle 22. La didattica a distanza (Dad) riguarderà il 100% delle scuole superiori. Trasporto pubblico consentito con una capienza ridotta del 50%.

Sospesi i concorsi pubblici tranne quello della sanità. Chiusi musei e centri commerciali nei week end e nei giorni festivi. Consentito il domicilio (fino alle 22) e l’asporto.

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