PALERMO – Il Cda dell’Istituto dei ciechi Florio e Salamone di Palermo, presieduto da Gaetano Palmigiano, il personale, gli utenti della struttura (con i familiari al seguito) lunedì 8 luglio alle 10 saranno alla Presidenza del Regione per un sit in contro i tagli attuati all’Istituto che non lo mettono in condizione di proseguire le attività svolte in favore dei non vedenti e degli ipovedenti, alcuni dei quali pluriminorati. A frequentare l’Istituto sono circa una settantina di allievi.
I tagli in bilancio hanno decurtato i fondi destinati all’Istituto: erano 2 milioni nel 2011, sono diventati 1,85 milioni nel 2012 (che hanno consentito di coprire il fabbisogno minimo dell’Istituto), mentre per il 2013 sono certi 990 mila euro. A questi si potrebbero aggiungere altri 637 mila euro derivanti da eventuali risparmi della Regione, sui quali già da diversi mesi però è in corso una verifica e, soprattutto, sui quali non c’è alcuna certezza. A settembre l’Istituto rischia di non poter più avviare le attività.
Il Cda, in seguito a numerose richieste di incontro con l’amministrazione regionale, tutte senza esito, ha scritto una lettera mettendo anche in evidenza, provocatoriamente, che l’Ente «potrebbe anche approvare immediatamente una variazione al bilancio di previsione riducendo del 50% le spese di gestione: sarebbe sufficiente eliminare il servizio di pulizia, il servizio mensa, il servizio di trasporto e ridurre (licenziando o mettendolo part-time) la spesa del personale. Nulla di più facile! Ma sulla pelle di chi? Dei non vedenti?».
Va segnalato che l’Istituto (l’unico della Sicilia occidentale) rende un servizio non in proprio, ma per conto della Regione Siciliana in base alle leggi regionali 33/91 e 15/93.
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