Istat, Rapporto2018.
Dal secondo trimestre 2013 al quarto 2017 l’Italia ha registrato un tasso di crescita congiunturale pari in media a 0,2%, contro lo 0,4% dell’Ue. I consumi hanno mostrato un’espansione costante molto vicina alla crescita del Pil mentre gli investimenti sono cresciuti a un tasso medio dello 0,5%, contro lo 0,9% dell’ Ue. Oltre a una dinamica più lenta, gli investimenti soffrono di un ruolo più limitato come driver della crescita: la quota degli investimenti fissi lordi è inferiore alla media Ue e il divario si è ampliato di 3,1 % secondo gli indicatori. A mettere il freno è stato lo scarso contributo degli investimenti in capitale immateriale.
Questa la fotografia scattata dal Rapporto2018 Istat sulla ripresa italiana rispetto alle principali economie Ue. Alla presenza del Presidente Giorgio Alleva e del sindaco di Milano Giuseppe Sala è stata presentata presso la Camera di Commercio di Milano la VI edizione del Rapporto2018 Istat sulla competitività dei settori produttivi. Nell’analisi particolare riferimento agli investimenti e le aspettative per il biennio 2017-2018. Un quadro informativo dettagliato sulla struttura e le performance del sistema produttivo italiano.
Il rapporto descrive una struttura in transizione: dopo il sostanziale ristagno del biennio precedente, la ripresa ha beneficiato di una dinamica più sostenuta degli investimenti. Rispetto agli altri paesi UE l’Italia è ancora limitata negli investimenti in beni immateriali.
Se da un lato questa si è manifestata più tardi e con una dinamica più debole, da quello che si evince dal rapporto a mettere il freno è stato lo scarso contributo degli investimenti in capitale immateriale.
Migliorate invece le performance dei settori produttivi: nel 2017 l’ indice del fatturato industriale è cresciuto del 4,6% rispetto al 2016. Sostenuta la dinamica della domanda estera che ha registrato un incremento del 5,5%, mentre quella interna del 4,1%.
Ad accrescere la competitività delle aziende il piano industria 4.0. Secondo gli indicatori Istat le misure di agevolazione hanno incentivato in modo rilevante gli investimenti: il super ammortamento al 62,1% delle imprese manifatturiere, l’ammortamento al 47,6%, la Nuova Sabatini al 23,9% di imprese.
“Tuttavia le imprese digitali compiute, vale a dire ad alto capitale umano e alta digitalizzazione, sono solo il 3%. Occorre accelerare la transizione digitale coinvolgendo il maggior numero di imprese.” Queste le parole del Presidente Istat Giorgio Alleva in uscita dalla tavola rotonda in cui si sono discusse le performance del settore e gli indicatori economici rilevati.
Ma nello stesso documento si prevede che nel 2018 il 45% delle imprese investirà in software, il 31% in tecnologie di comunicazione machine-to-machine e internet of things, il 27% in connessione ad alta velocità (cloud, mobile, big data) e in sicurezza informatica.
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