Istat: in italia 3 milioni 248 mila disoccupati

Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 248 mila, diminuisce dello 0,2% rispetto a febraio 2014 (-5 mila) ma aumenta del 6,4% su base annua (+194 mila).

A marzo 2014 sono occupati 915 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in aumento dell’1,4% rispetto al mese precedente (+13 mila) ma in diminuzione del 6,0% su base annua (-59 mila). Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,3%, aumenta di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente ma diminuisce di 0,9 punti nei dodici mesi. Il numero di giovani disoccupati, pari a 683 mila, aumenta dell’1,3% nell’ultimo mese (+9 mila) e del 6,8% rispetto a dodici mesi prima (+43 mila). L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di eta’ e’ pari all’11,4% (cioe’ piu’ di un giovane su 10 e’ disoccupato). Tale incidenza aumenta di 0,1 punti percentuali nell’ultimo mese e di 0,8 punti rispetto allo scorso anno.

Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioe’ la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati o disoccupati), e’ pari al 42,7%, sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente ma in aumento di 3,1 punti nei dodici mesi. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono pertanto esclusi i giovani inattivi, cioe’ coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, ad esempio perche’ impegnati negli studi. Il numero di giovani inattivi e’ pari a 4 milioni 393 mila, in diminuzione dello 0,6% nel confronto congiunturale (-25 mila) e dello 0,5% su base annua (-21 mila). Il tasso di inattivita’ dei giovani tra 15 e 24 anni, pari al 73,3%, scende di 0,4 punti percentuali nell’ultimo mese mentre sale di 0,1 punti nei dodici mesi.

“E’ un Primo maggio drammatico quello che ci apprestiamo a celebrare in Sicilia. In 100.000 quest’anno hanno perso il posto di lavoro e altri 200.000 – gia’ in cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga – sono a rischio. Non abbiamo nemmeno notizie rassicuranti per i 18mila Lsu dei Comuni dell’Isola, che dovevano essere stabilizzati e che ancora una volta rischiano di finire in mezzo alla strada. I forestali, poi, non sanno ancora se potranno effettuare le giornate necessarie per accedere agli strumenti di sostegno al reddito mentre i circa 8mila lavoratori della Formazione professionale sono senza stipendio da Gennaio e, malgrado l’annunciata riforma, ancora senza alcuna certezza sul futuro”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che precisa: “Una situazione drammatica sottovalutata da quanti invece continuano a litigare per logiche interne e spartizioni di potere non capendo che chi vive di lavoro e stipendio non ne puo’ piu’. Subito, quindi, risposte a tutte le emergenze a partire dal provvedimento di variazione di bilancio. Bisogna sbloccare i grandi investimenti e utilizzare le risorse Ue facendo ripartire l’economia e lo sviluppo. Domani i lavoratori siciliani diranno “basta”. Basta promesse, e’ ora di riscoprire il valore del lavoro che e’ la sola ricchezza su cui si puo’ costruire il futuro della nostra Isola”