Intimidazioni a Patronaggio e Vella, la solidarietà della politica

Intimidazioni a Patronaggio e Vella. Terzo “avvertimento” in pochi mesi per il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio.

Una busta con polvere da sparo indirizzata al procuratore e un’altra busta con un proiettile da fucile indirizzata invece al gip Alessandra Vella. Le buste, oltre a polvere da sparo, contenevano anche dei biglietti con chiari riferimenti al tema dell’immigrazione clandestina e con numerose accuse e insulti.

Le due buste arrivate, e bloccate al centro di smistamento di Favara, sarebbero molto simili.

Intimidazioni a Patronaggio e Vella, i messaggi di solidarietà e condanna

“Ancora una volta, i magistrati siciliani impegnati in delicate indagini sono oggetto di intimidazioni.
Anche se sono certo non saranno queste intimidazioni ad influenzare il loro lavoro, non può non destare inquietudine il fatto che siano oggetto di questi atti vili proprio quei magistrati che, operando in sintonia ed ossequio della Costituzione, sono stati oggetto di violentissimi attacchi verbali da parte di chi istituzionalmente è preposto alla sicurezza dei cittadini e delle istituzioni”. Lo ha dichiarato il Sindaco, Leoluca Orlando, commentando la notizia delle intimidazioni.

Gli fa eco anche Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia siciliana: “Piena e sincera solidarietà al procuratore Patronaggio e al Gip Alessandra Vella. C’è chi pensa, invano, di intimidire o di condizionare la ricerca della verità e la tutela dei valori costituzionali su cui sono impegnati gli uffici giudiziari siciliani. Siamo vicini al lavoro dei magistrati agrigentini e abbiamo concordato con il dottor Patronaggio di ascoltarlo in commissione antimafia il prossimo 31 luglio”.

Solidarieta anche dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle: “Ancora una volta un vile atto intimidatorio tenta di turbare l’operato dei magistrati siciliani. Siamo sicuri che questo non riuscirà a scalfire minimamente la loro opera. I cittadini e le istituzioni restano vicini a chi agisce quotidianamente per la ricerca della giustizia applicando le leggi dello Stato”.

“Chiediamo l’innalzamento della tutela – aggiungono in particolare i deputati Antonio De Luca e Roberta Schillaci, membri della commissione regionale Antimafia – a garanzia della serenità dei giudici. Si sappia che con noi nessun magistrato sarà lasciato solo nell’adempimento del suo dovere”.