Cronaca

Intimidazioni a Magda Scalisi che gestisce il Rifugio Parco dei Nebrodi

Intimidazioni a Magda Scalisi. C’è una giovane imprenditrice palermitana, Magda Scalisi che dal luglio scorso, dopo aver vinto un bando pubblico ha lasciato la città per trasferirsi sui monti fra le province di Palermo e Messina. per gestire l rifugio del Parco dei Nebrodi. Nonostante le intimidazioni che ha già subito in questi mesi continua a lavorare con fermezza e coraggio affrontando una realtà pericolosa dove forte è la presenza della cosiddetta “mafia dei pascoli”, nonostante sia stata più volte osteggiata e minacciata.

Intimidazioni a Magda Scalisi: le manifestazioni di solidarietà

BCsicilia chiede alle forze di polizia e investigative la massima attenzione nei confronti di una giovane donna che ha deciso di andare avanti con forza e determinazione nonostante i continui soprusi.
Magda non ha intenzione di arrendersi e più volte ha ribadito che il rifugio del Parco dei Nebrodi è casa sua, “Auspichiamo – scrive in un comunicato l’Associazione” che sia le istituzioni che la stessa società civile faranno di tutto affinché non sia lasciata sola nella sua battaglia, contro coloro che ritengono di poter ancora decidere tempi e gestione di un luogo dall’impareggiabile valore naturalistico e ambientale. Nessun territorio infatti potrà mai considerarsi liberato dalla mafia e dalla criminalità fino a quando ci sarà qualcuno che non potrà esercitare serenamente il proprio lavoro e costruire liberamente il proprio futuro”.

Anche la Fondazione Caponnetto si aggiunge all’accorato appello: “La  Fondazione  Caponnetto,  da  sempre  vicina  alle  persone  che  decidono  di  non  piegare la  testa  e  lavorare  quotidianamente  per  il  bene  del  territorio  e  dei  cittadini,  contro ogni  forma  di  mafia,  esprime  massima  solidarietà  e  vicinanza  a  Magda  Scalisi,  per  le minacce  ricevute”. Così una nota a firma dei referenti siciliani dell’organizzazione: Giusi  Badalamenti, Elena  Giampapa, Alessio  Micale, Pasquale  Calamia.

“La Fondazione – concludono – chiede alle istituzioni  tutte  massima  attenzione  e  responsabilità  nei confronti  di  una  donna  che  ha  deciso  di  andare  avanti  lo  stesso  con  forza  e determinazione,  contro  il  pericolo  per  la  sua  stessa  vita! La  Fondazione  sempre  in prima  linea  nella  lotta  alle  mafie  non  ha  intenzione  di  lasciare  sola  Magda  ed  esprime solidarietà  e  vicinanza”.

Nessun territorio infatti potrà mai considerarsi liberato dalla mafia e dalla criminalità fino a quando ci sarà qualcuno che non potrà esercitare serenamente il proprio lavoro e costruire liberamente il proprio futuro.

Redazione

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