Intimidazioni a Caltanissetta: un proiettile per il Capo della Mobile
Intimidazioni a Caltanissetta. Non si ferma l’escalation di intimidazioni che da alcune settimane interessano rappresentanti delle istituzioni in Sicilia.
Questa volta una busta contenente un proiettile e minacce personali è stata inviata per posta al capo della squadra mobile di Caltanissetta, Marzia Giustolisi.
Il terzo episodio in ordine di tempo dopo quello di 10 giorni fa quando una busta con un proiettile e minacce è stata inviata al procuratore Amedeo Bertone, solo pochi giorni dopo le minacce al presidente regionale dell’Antimafia, Claudio Fava che ha così commentato la notizia: “In Sicilia c’è chi vorrebbe politica, magistratura, forze dell’ordine e inquirenti silenziosi ed obbedienti. Sappia che non raggiungerà i suoi scopi. La nostra solidarietà e la nostra massima attenzione per il capo della squadra mobile di Caltanissetta”.
Le modalità sono sempre le stesse, sul fatto invece che siano tutti opera di un’unica mano sta ancora indagando la Procura di Caltanissetta che ha aperto un fascicolo sull’atto intimidatorio ai danni di Bertone.
“Escalation inquietante”
Nella busta indirizzata a Giustolisi oltre al proiettile c’era una missiva con gravi minacce personali alla dirigente della squadra mobile, con l’intimazione “ora fermati”.
Intanto il livello di allerta e altissimo così come quello di sicurezza nei confronti della funzionaria della polizia di Stato è salito. «L’attenzione è al massimo livello», commentano dalla Questura di Caltanissetta.
Intimidazioni a Caltanissetta: la solidarietà del presidente dell’Ars
Solidarietà al capo della Squadra mobile di Caltanissetta, Marzia Giustolisi, per l’atto intimidatorio subito è stato espresso dal presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè.
“E’ una escalation preoccupante – prosegue Miccichè – che fa il paio con analoghe intimidazioni subite dal Procuratore capo della procura di Caltanissetta Amedeo Bertone e dal Presidente della commissione regionale antimafia e anticorruzione, Claudio Fava. Ad essi va la solidarietà mia personale e dell’intero parlamento siciliano”.