Della messa in sicurezza della frazione di Malò, a Naso nel Messinese si parla da decenni ma fino a ora solo come una mera intenzione. Grazie alla Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, si potrà finalmente passare dalle parole ai fatti, con tutti i benefici che è facile immaginare per la sicura fruibilità dei luoghi e per la tranquillità dei residenti.
Gli Uffici di piazza Ignazio Florio, sotto la direzione di Maurizio Croce, hanno infatti pubblicato le gare relative ai due lotti in cui è stato diviso l’appalto per la progettazione esecutiva. Di centotrentamila euro l’importo del primo, di poco inferiore ai centocinquantamila l’importo di gara del secondo lotto. Una tempistica programmata proprio per dare unitarietà ai lavori e per velocizzarli e la scadenza per la presentazione delle domande ne è una dimostrazione plastica: il prossimo dieci dicembre per il primo lotto, e il sette dello stesso mese per quello di completamento.
I due bandi riguardano le opere di consolidamento del centro abitato in una contrada come quella di Malò che, dopo quella di Cresta e di Sant’antonio, è la più popolata del Comune di Naso. Il versante in esame risulta seriamente compromesso dal punto di vista idrogeologico e ha subito eventi franosi di scorrimento molto profondi, con un ulteriore peggioramento in seguito ai nubifragi del 2010 e del 2011. Considerevoli i danni sino ad ora subiti dagli edifici, dalla rete di sottoservizi e dalla viabilità interna.
L’area di intervento, peraltro, è esposta a picchi di umidità invernale e a una forte siccità estiva: fattori che incidono sulla coesione e sulla stabilità generale.
Da una prima analisi risulta evidente che il dissesto in atto non è imputabile soltanto a fenomeni di erosione superficiale, ma trova origine anche nella natura geologica del territorio, e per questo le soluzioni da predisporre mireranno a fortificare le fondazioni, ancorando la parte debole del terreno a quella che dovrà sostenere i maggiori sforzi.
Le opere consistono nella realizzazione di palificate in cemento armato collegate in testa da un cordolo di coronamento tirantato.
Si procederà inoltre con la cucitura delle cavità esistenti nella zona interessata dall’evento franoso, per proseguire con la regimentazione delle acque superficiali e con misure finalizzate al ripristino e alla salvaguardia ambientale.
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