di redazione
Calcio Catania: Formazione standard Il Catania si presenta a Milano con la formazione classica, nel 4-3-3 schierato da Maran ci sono Andujar in porta, Alvarez, Legrottaglie, Spolli e Marchese in difesa, Izco, Lodi e Almiron sulla linea mediana, tutta la fantasia è affidata ai piedi di Gomez e Barrientos mentre Bergessio è come al solito il riferimento centrale. L’Inter di Stramaccioni risponde con Handanovic in porta, Ranocchia, Samuel e Juan Jesus in difesa, Zanetti, Cambiasso, Mudingayi e Obi a centrocampo, Palacio, Cassano e Milito sono invece gli uomini del tridente offensivo; 3-4-3 per i nerazzurri.Il Catania sbaglia l’Inter no La partita comincia con buoni ritmi anche se le due squadre sono corte, entrambe prediligono il gioco palla a terra. Le trame rossazzurre passano come sempre dai piedi di Lodi e Almiron, proprio il centrocampista argentino ha sul destro la prima occasione da gol: al 6° Barrientos taglia tutto il campo con un assist di sinistro per l’inserimento di Sergio, prima il controllo e poi il tiro di collo pieno che ha il solo demerito di non essere preciso, il pallone finisce alto sopra la traversa. L’Inter affida l’intero peso della manovra alle invenzioni di Cassano e Palacio, la linea mediana nerazzurra infatti è muscolare con Mudingayi e Cambiasso che si limitano a contenere. Il barese è l’uomo più pericoloso e al 9° impegna Andujar in uscita bassa. La sfida è gradevole e ben giocata da entrambe le formazioni ma di vere occasioni da gol non se ne vedono, ci sono un paio di colpi di testa, Bergessio per il Catania e Palacio per i padroni di casa, ma si tratta di normale amministrazione per Handanovic e Andujar. Al 27° alla prima vera occasione l’Inter passa: Cambiasso con una palla morbida dalla trequarti riesce a ‘trovare’ Cassano alle spalle di Alvarez all’altezza del secondo palo, colpo di testa a schiacciare e Andujar in controtempo non può far nulla, 1-0. La reazione del Catania non si fa attendere, al 31° Marchese esplode un bel sinistro secco da fuori area, Handanovic deve volare per neutralizzare in due tempi il fendente, al 44° invece l’occasione più nitida per il pareggio: ancora Marchese da sinistra pennella un cross in area sul quale si avventa Izco in tuffo di testa, la conclusione, con Handanovic fermo, si spegne di poco oltre il palo alla destra del portiere.E’ mancata la cattiveria La ripresa si apre con un novità tattica per l’Inter, Palacio di abbassa sulla linea dei centrocampisti, col definitivo arretramento di Oby nel ruolo di terzino destro, Stramaccioni ridisegna la squadra con un 4-4-2. Il Catania riprende così come aveva finito nel primo tempo, controllo della sfera, palleggio ma poca incisività in avanti, manca sempre l’ultimo passaggio o la stoccata vincente; i rossazzurri perdono lucidità una volta arrivati nei pressi dell’area di rigore nerazzurra. L’Inter si limita al controllo e gioca di rimessa, al 57° Cassano serve un pallone d’oro a Palacio che dentro l’aria piccola non aggancia per un soffio. Al 63° doppia occasione ancora per l’Inter, prima Milito prova il destro e Andujar devia in angolo e sugli sviluppi ci prova Palacio che di testa spreca da ottima posizione. Maran vuole maggiore peso offensivo e inserisce Castro per Izco, Stramaccioni invece sostituisce Oby con Gargano e Alvarez con Cassano. L’innesto di Castro regala nuova linfa alle idee rossazzurre ma manca ancora la cattiveria sotto porta, al 73° Almiron pescato in area da Bergessio prova il destro ma la sua conclusione è rimpallata in angolo. Un minuto dopo su un capovolgimento di fronte Spolli compie un miracolo in recupero disperato su Alvarez che stava per esplodere il sinistro dal limite dell’area piccola; al 76° invece è Ranocchia che di testa colpisce il palo. Poco prima un episodio dubbio aveva fatto balzare in piedi tutta la panchina rossazzurra: Guarin, subentrato a Mudingayi, stende in area Gomez, l’arbitro però non ravvisa gli estremi per un calcio di rigore apparentemente netto. Il finale è convulso con le squadre ormai stanche e allungate, nel Catania Ricchiuti prende il posto di Almiron e prova a dare una mano nella fase offensiva, i rossazzurri però nel tentativo di raddrizzare il risultato rischiano sempre di più sulle ripartenze: al 80° Andujar si salva di piede su un bel sinistro di Alvarez, al 84° invece è costretto a capitolare su una botta al volo di Palacio che prima controlla di spalla e poi colpisce di esterno destro sul primo palo, 2-0 e partita chiusa. Il Catania torna a casa consapevole che manca ancora qualcosa a questa squadra per fare il salto di qualità soprattutto nelle partite esterne, la qualità del gioco è sempre molto alta ma a volte non trova la giusta finalizzazione; Maran e i suoi ragazzi lavoreranno anche su questo nella settimana che ci porterà ad affrontare al Massimino la prima della classe: contro la Juventus servirà molta più “cattiveria”.
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