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di redazione
Allarme a Trapani per il procuratore Marcello Viola. Da qualche giorno la sua scorta è stata raddoppiata per le troppe intimidazioni nei suoi confronti. Il caso più eclatante un mese fa, quando un’auto con i vetri oscurati e con a bordo almeno tre uomini, ha iniziato a inseguire l’auto blindata del procuratore costringendo l’autista a raggiungere i 200 chilometri orari.
Un inseguimento da parte di un’Audi con affiancamento sulla Palermo-Trapani, l’autostrada che ogni giorno il magistrato percorre per andare in ufficio. Tutto è successo intorno alle 8 del 19 aprile nei pressi di Alcamo e fino allo svincolo per Trapani.
Viola sta portando avanti diverse inchieste Le più importanti sono quelle che stanno colpendo gli affari legati all’ultimo boss di Cosa nostra da catturare, Matteo Messina Denaro. Poi ci sono la richiesta di misura di prevenzione per il patron della Valtur, Carmelo Patti, fino all’inchiesta sul vescovo monsignor Francesco Micciché, rimosso qualche giorno fa. Sull’androne e l’ascensore della sua casa palermitana sono comparse alcune scritte: “Viola morirari” e al suo ufficio sono state recapitate decine di lettere con scritte intimidatorie.
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