Inps: in Sicilia cig in calo del 30%, povero un terzo della popolazione
Nei primi sei mesi del 2014 le tre forme di cassa integrazione, ordinaria, straordinaria e in deroga, hanno subito in Sicilia un drastico taglio rispetto allo stesso periodo del 2013. Questo dato, tuttavia, non si traduce in un numero maggiore di occupati ma significa, in breve, che le coperture economiche per gli ammortizzatori sociali diminuiscono, che aumentano i fallimenti delle aziende (nel primo trimestre di quest’anno ben 3.800 hanno chiuso i battenti in Sicilia) e che aumentano le domande per il sussidio di disoccupazione. Sono questi, in sintesi, i numeri, su base Istat, della Cassa Integrazione Guadagni in Sicilia nel primo semestre 2014, che il presidente del comitato regionale dell’Inps, Franco Gioia, e il direttore Maria Sandra Petrotta hanno presentato stamattina presso la sede di via Maggiore Toselli, a Palermo. L’isola risente del trend nazionale: fra gennaio e giugno 2013 le ore di cassa integrazione in Italia sono state 582 milioni e 469 mila mentre nello stesso periodo nel 2014 si registra una flessione del 3,43%, con 562 milioni e 500 mila ore. In Sicilia il calo e’ stato molto piu’ consistente, addirittura del 30,67%, con una riduzione da 20 milioni e 59 mila ore a 13 milioni e 906 mila ore.
In parallelo, crescono le domande per le due tipologie di indennita’ per la disoccupazione, Aspi e Mini Aspi: da gennaio a giugno 2014 in Sicilia le domande pervenute per l’assicurazione sociale per l’impiego sono state 58.311 contro le 41.101 dello stesso periodo del 2013, mentre le domande pervenute per la Mini Aspi da gennaio a giugno 2014 sono state 25.248 contro le 7.908 dello stesso periodo del 2013. “Chi resta disoccupato – ha sottolineato il presidente Gioia – finira’ nella fascia di poverta’, che adesso si attesta sul 32% della popolazione, percentuale destinata a crescere se non nascono nuove aziende o se non ci sono nuove assunzioni. La leggera ripresa economica di quest’anno non si tradurra’ in una diminuzione del tasso di disoccupazione, che si attestera’ sul 23% anche nel 2015. In Sicilia – ha continuato Gioia – i settori tradizionali che non puntano sull’innovazione tecnologica non reggono la sfida del mercato, anzi, siamo dinanzi a un aumento dell’economia sommersa. Reggono le provincie di Ragusa, Siracusa e Catania, piu’ in basso nella graduatoria ci sono le due aree metropolitane di Palermo e Messina. Male le restanti provincie di Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani”.
Nel dettaglio, nel confronto tra il periodo gennaio-giugno 2013 e lo stesso del 2014, la cassa integrazione ordinaria e’ scesa da 4 milioni e 975 mila ore a 3 milioni e 378 mila ore (-32,09%), quella straordinaria da 6 milioni e 601 mila ore a 4 milioni e 560 mila ore (-30,91%), quella in deroga da 8 milioni e 482 mila ore a 5 milioni e 967 mila ore (-29,66%). “Non ci saranno particolari problemi – ha aggiunto il presidente Inps – per la copertura della Cig in deroga fino a dicembre: dovrebbe costare 267 milioni di euro, ma sono ancora disponibili fra i 40 e i 50 milioni di euro e dal Fondo Sociale Europeo arriveranno altri 240 milioni. Inoltre, a livello nazionale nel 2013 si e’ registrato un surplus di 58 milioni di euro, valido anche per la Cig in deroga, che sara’ redistribuito fra tutte le regioni”.
In Sicilia le istanze per l’invalidita’ civile rappresentano la massa critica delle pratiche che gli uffici dell’Inps disbrigano quotidianamente e, a tale scopo, il presidente del comitato regionale, Franco Gioia, e il direttore Maria Sandra Petrotta, durante la presentazione ai giornalisti, a Palermo, dei numeri sulla Cassa Integrazione Guadagni del primo semestre 2014, hanno invitato la Giunta regionale ad estendere una sperimentazione in corso a Trapani. L’iniziativa prevede, attraverso un protocollo d’intesa con la Regione Siciliana, che i richiedenti l’invalidita’ civile effettuino l’accertamento medico soltanto presso le strutture sanitarie convenzionate con l’Inps. Attualmente, invece, chi presenta l’istanza deve prima passare attraverso i controlli della commissione medica dell’Asp, che successivamente trasmette il carteggio all’Inps, che a sua volta decide se effettuare o meno una seconda visita medica. “Grazie a questo protocollo – ha spiegato il direttore Petrotta – da febbraio 2014 nel territorio di Trapani le competenze per l’accertamento sanitario per l’invalidita’ civile sono passate all’Inps, finora con notevoli risultati. Al 30 giugno i tempi per il disbrigo delle pratiche sono diminuiti da 140 a 40 giorni rispetto al periodo di febbraio-giugno 2013, gli accertamenti sui malati oncologici vengono disbrigati non piu’ nei 107 giorni necessari prima ma in appena 32. Sono dati incoraggianti che suggerirebbero di allargare la sperimentazione attraverso altri protocolli d’intesa”.
“A Trapani – ha continuato Petrotta – la sperimentazione e’ a titolo gratuito ma per le altre province mancherebbero le condizioni economiche. Basterebbe che la Regione destinasse all’Inps le risorse per le commissioni mediche delle Asp”. Il presidente Gioia ha rincarato la dose bacchettando il governatore Rosario Crocetta: “Finora abbiamo avuto due incontri su questo tema con Crocetta che si era preso l’impegno di allargare la sperimentazione di Trapani ma, come sappiamo, questo presidente si prende gli impegni e poi se li dimentica”. Petrotta ha fatto poi il punto sullo stato di salute dell’Istituto previdenziale in Sicilia: “Non abbiamo intenzione di chiudere alcuna agenzia territoriale ne’ di abbandonare il territorio – ha detto -. Valuteremo la funzionalita’ di ogni agenzia, magari riconvertendola in punti Inps, piu’ snelli. Stiamo procedendo a una razionalizzazione degli affitti e puntando sull’efficienza energetica attraverso manutenzioni negli uffici per risparmiare sulle bollette. L’abbattimento sugli affitti finora ammonta a 2,3 miliardi di euro. A questo si e’ accompagnata una consistente riduzione del personale e non e’ previsto per il momento alcun turnover: nel 2013 sono fuoriuscite 120 risorse umane, nel 2014 siamo gia’ a 45″.