di redazione
Da lunedi’ prossimo sara’
attivo l’indirizzo di posta elettronica
sosimpresa@regione.sicilia.it al quale potranno essere segnalati
tutti i crediti che le aziende vantano nei confronti della Regione
e che costituiscono vere e proprie sofferenze. Lo ha annunciato
questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, l’assessore
regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita’ Andrea Vecchio.
“A disposizione – ha spiegato – metteremo anche un numero di
telefono e due funzionari pronti a raccogliere e ordinare i dati
relativi alla massa debitoria che l’amministrazione regionale ha
nei confronti del mondo del lavoro e di quello delle imprese. Non
intendiamo alimentare false illusioni ma, di certo, cercheremo di
capire quali sono le criticita’ esistenti e cosa, di fatto, blocca
i pagamenti e danneggia la nostra economia. Ma non solo: vorremmo
capire se esistono altri colli di bottiglia per pareri o
autorizzazioni che dipendono da questo assessorato”.
Vecchio e’, inoltre, pronto ad istituire presso l’assessorato
anche una unita’ di crisi composta da personale interno e da
rappresentanti di Confindustria, Ance, Consulta degli ingegneri e
degli architetti. “Tutti a costo zero”, tiene a precisare
l’assessore. La task force avra’ il compito di procede ad un
rapido esame degli elenchi di tutti i progetti ancora fermi, per
individuare e rimuovere le cause che li bloccano. “Se non
dovessimo fare in tempo a superare gli ostacoli esistenti – spiega
Vecchio – avremo, in ogni caso, realizzato un documento che potra’
risultare prezioso per chi verra’ dopo di noi”.
L’assessore ha piu’ volte sottolineato la necessita’ di
“accorciare le distanze tra la gente e l’amministrazione”, ed ha
puntato il dito contro “burocrazia, frammentazione dei poteri
autorizzativi, parcellizzazione delle decisioni” , annunciando che
devolvera’ il proprio compenso ad una onlus “che si occupa di
problemi importanti”.
Infine, l’impegno ad individuare e a rendere disponibili circa
duecento milioni di euro di fondi residui della legge 457 del 1978
per l’edilizia popolare. “La mia idea – ha spiegato – e’ quella di
utilizzarli per mettere in sicurezza gli edifici scolastici”.
pn
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