Cronaca

Infortuni sul lavoro (+46%) in Sicilia, l’Asp di Catania intensifica i controlli

Da gennaio a novembre del 2022 sono 64 le inchieste di infortuni gravi e gravissimi sul lavoro condotte dall’Asp di Catania su delega dell’Autorità Giudiziaria o in subdelega da parte delle Forze dell’Ordine, di cui ben 15 inerenti infortuni con esito mortale per i quali sono in corso o sono state effettuate le relative indagini.

Il dato si inquadra nel più generale incremento dell’incidenza dei fenomeni infortunistici, anche mortali, sui luoghi di lavoro registrato a livello nazionale.

Nei primi 10 mesi dell’anno, si legge nel report Inail, in Italia sono stati registrati 595.569 infortuni totali sul lavoro, con un incremento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, di +32,91%. I casi sono in aumento anche in Sicilia, con 28.277 infortuni totali sul lavoro, pari a +46,79 % rispetto all’anno scorso.

Nello stesso periodo di osservazione (gennaio-ottobre 2022) le denunce di malattie professionali sono state 50.013 in Italia, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (2021) di +10,17%; e 1.092 in Sicilia, con un incremento rispetto all’anno precedente di +17,93%.

In provincia di Catania, da gennaio a ottobre, sono 6.531 le denunce di infortunio presentate (il 39,58% in più rispetto allo stesso periodo del 2021), di cui 18 con esito mortale.

«La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro sono beni comuni da tutelare e promuovere – afferma il direttore generale dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza -. Per contrastare il grave fenomeno degli infortuni sul lavoro abbiamo investito su un modello diffuso e partecipato di prevenzione, coinvolgendo istituzioni, ordini professionali, associazioni datoriali e parti sociali. Un ruolo significativo, in questo processo, è rappresentato dall’alleanza educativa con il mondo della scuola».

Controlli e formazione

«La prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali sul luogo di lavoro è una delle parti più importanti del sistema di salute e sicurezza sul lavoro messo in campo dall’Asp di Catania – sottolinea il direttore sanitario, Antonino Rapisarda -. Un sistema che poggia sia su una solida attività di controllo e di vigilanza, sia su una competente attività di assistenza e formazione nei confronti di tutti i soggetti della prevenzione».

Nella maggior parte dei casi, gli infortuni sul lavoro sono dovuti all’inadeguata valutazione dei rischi da parte delle imprese, alla manomissione delle attrezzature di lavoro e impianti, all’impiego di attrezzature e mezzi non rispondenti ai requisiti di sicurezza, oppure alla mancata formazione ed addestramento dei lavoratori, alla carenza di adeguate misure di prevenzione e di protezione individuale e, non ultimo, alla mancata percezione del rischio del lavoratore.

Le tipologie d’incidente possono ricondursi principalmente a: cadute dall’alto, schiacciamento, esplosione di apparecchiature in pressione, mancanza di protezioni nelle attrezzature di lavoro, ribaltamento di mezzi di lavoro, folgorazione…

In tutte le inchieste delegate all’Asp di Catania, gli operatori dell’Area “Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” del Dipartimento di Prevenzione, diretta da Antonio Leonardi, che comprende il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPreSAL), guidato da Santo De Luca, e il Servizio di Impiantistica ed Antinfortunistica (SIA), sono intervenuti per condurre indagini di Polizia Giudiziaria ricostruendo, con misurazioni e specifici rilievi, gli scenari e le dinamiche che hanno determinato i drammatici eventi.

Presenza costante sul territorio e rafforzamento dei Servizi

Da gennaio a novembre del 2022, gli operatori del SIA hanno effettuato 9.560 verifiche di sicurezza su macchine, impianti, attrezzature.

Il personale ispettivo dello SPreSAL ha, invece, riscontrato 332 violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, elevando sanzioni penali per 1.394.400,00 euro. In ottemperanza alla recente Legge 215/2021, il Servizio ha, inoltre, effettuato 15 sospensioni di attività imprenditoriale nel settore delle costruzioni, a causa di gravi inadempienze in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

«L’attuazione delle linee strategiche e degli obiettivi del Nuovo Piano regionale della Prevenzione 20201-2025 – spiega il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Antonio Leonardi – sarà certamente l’attività più importante in cui sarà coinvolto il personale dell’Area “Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” per il prossimo quinquennio. Visti i molteplici compiti, sia in termini di vigilanza che di assistenza, è certamente necessario incrementare le risorse specifiche, in particolare medici del lavoro, ingegneri, tecnici della prevenzione, di tutte le Unità Operative SPreSAL e SIA della Regione. A tal fine l’Asp di Catania ha avviato diverse procedure concorsuali».

L’Area “Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, che include come detto SPreSAL e SIA, espleta, inoltre, una specifica attività di assistenza, formazione, informazione e comunicazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nei confronti dei datori di lavoro, dei lavoratori, dei dirigenti, dei preposti, dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, dei professionisti…

Lo SPreSAL, svolge attività di vigilanza e controllo del territorio con l’obiettivo di accertare il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Provvede, inoltre, a rilasciare autorizzazioni, pareri e nulla osta (autorizzazioni di locali seminterrati da adibire a luogo di lavoro, piani per la rimozione di amianto, pareri per l’avvio di nuovi insediamenti produttivi e autorizzazioni all’impiego di fiamme a bordo delle navi…).

Il SIA opera per specifiche competenze, oltre che nella provincia di Catania, anche nelle province di Messina, Ragusa, Siracusa ed Enna. Il Servizio è preposto a tutelare la sicurezza dei lavoratori che operano con specifiche attrezzature, a garantire la sicurezza di macchine, impianti e attrezzature di lavoro, di impianti elettrici, e di impianti e apparecchiature a pressione, oltre che verificare l’efficacia dei dispositivi di sicurezza degli impianti nelle raffinerie, centrali termoelettriche, ospedali e industrie produttive.

Redazione

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