Infermieri Catania fermano lo stato di agitazione. Primo accordo con la direzione dell’Asp. Prossima convocazione il 22 maggio.
Gli infermieri fermano lo stato di agitazione per dieci giorni dopo un primo accordo con la direzione generale dell’Asp di Catania.
Dopo gli scioperi e le manifestazioni di protesta degli infermieri nelle scorse settimane, l’11 maggio una rappresentanza del Nursind, il sindacato degli infermieri, ha avuto un incontro con la direzione generale dell’Asp di Catania su invito del sig. Prefetto.
La prossima convocazione sarà il 22 maggio alla presenza dell’assessore alla Sanità Razza.
Gli infermieri fermano le proteste, durante l’incontro, si è dibattuto delle criticità presentate dall’organizzazione sindacale e, data la sensibilità mostrata dalla direzione, si è pervenuto ad un primo accordo tra le parti.
Da tale accordo, il Nursind ha ottenuto lo scorrimento di 50 infermieri dalla graduatoria del Cannizzaro da impiegare soprattutto nelle aree con maggiori criticità e l’attivazione della mobilità per 115 OSS. Inoltre, tutto il personale infermieristico in rianimazione dovrà essere senza limitazioni funzionali e i posti di ausiliari specializzati trasformati in CPS Infermieri, man mano che questi vengono pensionati in modo da aumentare nel medio termine il numero di infermieri.
Il sindacato auspica anche l’avvio della procedura per la scelta dei coordinamenti entro luglio. Per ciò che riguarda Caltagirone, il direttore Generale ha assicurato di verificare le possibili criticità sia in pediatria sia nel reparto di rianimazione, dove gli infermieri avevano denunciato atteggiamenti vessatori e lesivi da parte del direttore del reparto circa l’imposizione di regole organizzative che nulla hanno a che vedere con il coordinamento infermieristico.
“Momentaneamente siamo soddisfatti dell’esito della riunione per quanto riguarda molti punti oggetto dello stato di agitazione – ha dichiarato il segretario del Nursind Salvo Vaccaro – Aspettiamo fiduciosi ulteriori sviluppi per tutta l’area critica, in special modo per quanto riguarda l’U.O. Di rianimazione dove la tensione lavorativa è altissima. In caso di risposte insufficienti saremo costretti, nostro malgrado, a riprendere la protesta”.
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