Indy Gregory, Cuffaro: “Vicini alla famiglia, la più grande disumanità di oggi è la mancanza di umanità”
“Insieme ad una indicibile tristezza, la vicenda della piccola Indy Gregory suscita interrogativi profondi, non solo sul senso della sofferenza e dell’esistenza umana, ma anche sul ruolo e sui limiti che le Istituzioni e la stessa politica sono chiamati a riconoscere e rispettare nella loro relazione col primato della persona e dei suoi legami naturali”. Lo dichiara il segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro.
“Appare evidente – continua – che trascendere questi limiti significa ridurre la dimensione ideale, a cui l’impegno pubblico non può e non deve mai rinunciare, ad una mera visione ideologica in cui regnano soltanto contrapposizioni, tra gli Stati così come tra visioni politiche, dal sapore talvolta violento, in nome di un bene tanto astratto quanto inesistente. Si tratta di una politica nella quale non c’è alcuno spazio per la persona concreta e per la sua dignità, che può essere in ogni momento calpestata o disconosciuta per un potere da affermare o ricercare senza esclusione di colpi”.
“I miserevoli e denigratori attacchi sulla DC e i suoi dirigenti artatamente orientati e spesso strumentalmente costruiti stanno dentro questa consapevole logica. É questa una dimensione della politica che, pur tra tanti errori sempre possibili, non ci appartiene e che non ci apparterrà mai, affettivamente prima ancora che culturalmente!”, prosegue.
“Lavoriamo invece, ogni giorno, con assoluta umiltà ed altrettanta tenacia, per una politica in cui il fondamento irrinunciabile rimanga proprio la dignità concreta di ogni singola persona. Per questo riconosciamo il grande valore del gesto compiuto dal Governo italiano nell’avere attribuito la cittadinanza alla piccola Indy in un estremo tentativo di tutelarne la dignità e di sostenere il ruolo naturale della sua famiglia alla quale, in questo momento, va il nostro commosso pensiero. Penso che la più grande disumanità del nostro tempo sia proprio la mancanza di umanità e penso che tutti dovremmo fermarci un attimo a riflettere su questo”, conclude.