Indagine costi politica: finanzieri vanno all’Ars
Su disposizione della Procura di Palermo, i militari della Guardia di finanza si sono recati all’Assemblea regionale siciliana nell’ambito dell’inchiesta sulla spesa dei fondi pubblici da parte dei gruppi parlamentari.
di redazione
Su disposizione della Procura di Palermo, i militari della Guardia di finanza si sono recati all’Assemblea regionale siciliana nell’ambito dell’inchiesta sulla spesa dei fondi pubblici da parte dei gruppi parlamentari. I finanzieri stanno acquisendo ulteriori elementi rispetto alla documentazione già consegnata dal presidente dell’Ars, Francesco Cascio (Pdl), e dal segretario generale, Giovanni Tomasello, al procuratore aggiunto Leonardo Agueci, titolare dell’indagine. L’obiettivo degli investigatori è verificare i movimenti di denaro nei conti correnti dei gruppi e incrociare i dati con bilanci e ricevute di pagamento. Il presidente dell’Assemblea regionale, all’indomani dello scandalo Fiorito scoppiato nel Lazio, si è presentato spontaneamente in procura per consegnare i documenti con le spese del parlamento siciliano.
{jumi [code/google200x200.html] } Cascio e Tomasello, stanno collaborando con i magistrati fin dall’avvio dell’indagine conoscitiva, hanno sottolineato che la Presidenza dell’Ars si limita a trasferire i fondi pubblici ma non ha alcun potere di verifica sulla spesa in quanto i gruppi sono associazioni di diritto privato per cui operano in autonomia. Nel corso dell’ultima legislatura i gruppi hanno ricevuto dal Parlamento contributi per circa 60 milioni di euro, 12 milioni di euro ogni anno che, sulla carta, vanno ai partiti per organizzare manifestazioni elettorali, ma come dimostra il caso Fiorito, possono essere utilizzati per fare altro. Le indagini delle fiamme gialle in Sicilia, sembrano concentrarsi proprio su questo aspetto.