Inda, un riferimento internazionale per il teatro classico
Il sole che tramonta abbassa le voci degli spettatori, si alza un vento caldo e la sabbia del palcoscenico si solleva da terra. Ogni anno, il teatro greco di Siracusa trascina migliaia di visitatori in una dimensione teatrale fuori dal tempo, disorientandoli con la sacra magia dell’antico che custodisce. Le vie della città si trasformano in incroci di inflessioni dialettali e, sempre più spesso, si riconoscono voci d’oltralpe.
L’Inda, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico, detiene, con sempre più successi, il grande onore della promozione del teatro classico, così come l’onere di sopportare le polemiche che sempre accompagnano ogni spettacolo.
Giunto al 53esimo ciclo di rappresentazioni, alla luce dell’importante ruolo di promozione e formazione culturale che svolge, l’Istituto sembrerebbe pronto a diventare un punto di riferimento internazionale.
Un punto di riferimento internazionale
Il commissario Pier Francesco Pinelli, nominato dal ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, ha dichiarato : “L’Inda ha ripreso con coraggio e successo la sua missione istituzionale di promuovere il teatro classico nei teatri di pietra. Una scelta che ha visto la Fondazione allestire quest’anno ben 11 repliche nel corso della tournée in quattro teatri in Italia. L’obiettivo del risanamento e del rilancio della Fondazione avviato con il commissariamento è di far assumere all’Inda un ruolo riconosciuto di riferimento per il teatro classico a livello nazionale ed internazionale. In questo quadro s’inserisce la prospettiva di ritornare nel 2018 a rappresentare le produzioni dell’Inda in Grecia, nei teatri di Atene ed Epidauro”.
Un punto di riferimento internazionale al livello europeo, quindi, che però, riparta proprio da quel Mediterraneo in cui l’Europa è nata e di cui spesso si dimentica. Oggi nella realtà, come nel mito di Ovidio, molto tempo fa, le istituzioni civiche e politiche cercano affannosamente le tracce d’Europa: non è la figlia del re fenicio che cercano, ma l’ identità culturale che le ha forgiate. Non è un caso che si riparta dal teatro classico.