Incubo CMOR: non é una malattia ma si attacca alla bolletta e lo paghi ogni mese | Come annullare questo addebito
Fa paura a tutti: cos’è il CMOR e come si annulla una volta per tutte
Le bollette sono un tasto dolente per tante famiglie italiane. La crisi geo-politica mondiale, aggravata dai conflitti tra Russia ed Ucraina e tra Israele e Palestina, hanno infatti imposto seri aumenti del costo della materia prima che, se a un primo stadio si sono riversati sui fornitori, infine sono arrivati a pesare sulle spalle dei cittadini.
Di recente, poi, molti italiani si sono resi conto che ad appesantire ulteriormente le loro bollette c’è anche il CMOR, questo “ingrediente” decisamente amaro ed indigesto che aumenta i già consistenti importi da versare per i propri consumi. Capire di che cosa si tratta, però, è fondamentale: cos’è e come lo si può annullare.
CMOR: cos’è e come si annulla
Voce molto poco conosciuta, il CMOR può comparire nella sezione dedicata al costo finale al consumatore e, se la si guarda attentamente, dov’è presente comporta un aumento non indifferente dell’importo totale della bolletta. Il CMOR altro non è che uno strumento mediante il quale le compagnie energetiche recuperano i debiti che i clienti morosi non hanno pagato e attraverso cui si tutelano dal cosiddetto “turismo energetico”. Alcuni clienti, infatti, potrebbero notare la facilità con cui si può passare da un fornitore all’altro e sfruttare questa mobilità per non pagare gli arretrati accumulati con il fornitore precedenti.
L’ente che ha introdotto il CMOR è l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) e consiste in un corrispettivo per morosità che viene addebitato dopo il cambio fornitore se e solo se il cliente appena passato ad un nuovo contratto con una nuova compagnia energetica risulta moroso con quella precedente.
Come annullare il CMOR
Nel caso in cui si noti nella propria bolletta la voce dello CMOR ma la si ritenga illegittima, per esempio poiché non si hanno morosità con il fornitore precedente, allora si può contestare questo corrispettivo di morosità inviando un reclamo presso la società di vendita. Nel reclamo si devono specificare i motivi per cui si richiede l’annullamento, allegando anche tutte le eventuali prove che si hanno a sostegno delle proprie ragioni.
Una volta ricevuto il reclamo, il fornitore ha 40 giorni di tempo per dare una risposta al cliente, quindi per accettarlo o per rifiutarlo. Nel caso in cui dopo questo periodo di tempo non cambi niente, ci si può rivolgere allo Sportello per il consumatore Energia e Ambiente di ARERA.