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Incollati allo smartphone anche d’estate, è allarme vista

Incollati allo smartphone anche d’estate. Il cellulare non e’ pericoloso solo quando si usa impropriamente, ad esempio mentre si guida. D’estate, aumenta il tempo in cui ci isoliamo dal mondo per informarci, chattare, prenotare un ristorante e troppe ore con gli occhi fissi sullo schermo dello smartphone fanno male.

Lo ricorda Pasquale Troiano, primario di oculistica dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba (Como). “Pensate che lo diceva gia’ nel 1703 Bernardino Ramazzini – spiega – quando, nel De Morbis Artificum Diatriba (Trattato sulle Malattie dei Lavoratori), decise di inserire un capitolo denominato Lepturgorum morbis, che si occupava delle manifestazioni oculari presenti nei soggetti che lavoravano su cose piccole (orafi, miniaturisti, ecc). In questo capitolo sono perfettamente descritti tutti i problemi oculari che derivano dall’impegno visivo prolungato per vicino e soprattutto, gia’ allora, egli poneva un forte accento sul fatto che questi soggetti erano destinati a divenire miopi!”.

Incollati allo smartphone anche d’estate: i rischi dell’impegno visivo per vicino

Queste informazioni potrebbero gia’ bastare per indurci a ridurre il nostro impegno visivo per vicino senza attendere la strutturazione dell’Ergoftalmologia (oftalmologia del lavoro), quella branca dell’oculistica che dagli anni 80 del secolo scorso ha codificato il concetto di “astenopia occupazionale”, quella condizione di affaticamento oculare che e’ collegata all’impegno visivo per vicino.

“L’ergoftalmologia ha individuato un rapporto tra le capacita’ visive del soggetto e il tipo di impegno visivo richiesto. Se l’impegno visivo richiesto eccede le capacita’ visive del soggetto l’affaticamento oculare compare in breve tempo, e’ piu’ sintomatico ed e’ piu’ frequente. E’ come se si chiedesse a un soggetto che pesa 50 chili di trasportare dei gravi che ne pesano 100, forse riuscira’ a farlo una volta …” osserva Troiano.

L’uso di strumenti optoelettronici sempre piu’ piccoli richiede una maggiore necessita’ accomodativa: “se il soggetto ha un apparato visivo sano e perfettamente normale sul piano della motilita’ oculare e sul piano rifrattivo, non avra’ alcun problema. Se, invece, il soggetto ha alterazioni dell’apparato visivo o della motilita’ oculare o della rifrazione che non sono stati individuati e corretti, allora ci saranno enormi problemi di affaticamento oculare.

Pertanto, la raccomandazione fondamentale e’ eseguire una visita medica oculistica e una visita ortottica che potranno verificare le condizioni anatomiche e funzionali dell’apparato visivo e correggere eventuali alterazioni mettendo cosi’ il sistema visivo nella sua migliore condizione operativa” spiega l’esperto.
(ITALPRESS).
mgg/com
31-Lug-19 10:02

Redazione

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