ROMA (ITALPRESS) – Nel 2020, sono 366mila le persone che dichiarano di aver subito – nei dodici mesi precedenti l’intervista – almeno un infortunio sul luogo di lavoro. Si tratta dell’1,4% di coloro che nel periodo considerato hanno svolto un’attività lavorativa (circa 25 milioni 544mila individui, tra i quali, 22 milioni 827mila risultano occupati anche al momento dell’intervista). Se il valore viene calcolato sulla popolazione tra i 15 e i 64 anni (così da permettere il confronto con i dati degli altri paesi europei) la quota sale a 1,5% contro il 2,4% della media Ue.
È quanto emerge da un report di Istat ed Eurostat sul tema “Salute e sicurezza sul lavoro in Italia” Un simile approfondimento tematico è stato condotto anche nel 2007 e nel 2013; tuttavia, tenuto conto che, a causa della pandemia, il 2020 ha rappresentato un anno del tutto particolare con importanti riflessi sia sul livello dell’occupazione sia sulla struttura degli occupati, il confronto con i dati del 2013 (in particolare con il numero complessivo di persone che dichiarano di aver subito almeno un infortunio nell’arco di 12 mesi) va effettuato con cautela.
Nel 2020, infatti, oltre tre milioni di persone non sono state esposte al rischio infortuni in quanto assenti dal lavoro a causa delle misure governative contro la pandemia di SARS-CoV-2.
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