L’ipotesi di reato ipotizzato è disastro colposo, aggravato dal fatto che il mezzo di trasporto era un aeroplano. Con questa accusa la procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati, il comandante del velivolo, Raoul Simoneschi, e il suo primo ufficiale, Fabrizio Sansa. Sono i due piloti dell’airbus A319 della Wind Jet, in servizio da Roma a Palermo che il 24 settembre 2010, finì fuori pista nello scalo di Punta Raisi. A bordo vi erano 123 passeggeri, alcuni dei quali rimasero contusi e lievemente feriti. L’inchiesta è condotta dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai sostituti Gaetano Paci e Carlo Lenzi. Le indagini escludono che a provocare l’incidente sia stato il “wind shear”, il fenomeno consistente nell’improvviso cambiamento di direzione delle correnti d’aria. A questa conclusione si è giunti dopo il deposito della consulenza con cui gli esperti nominati dagli inquirenti, Luigi La Franca e Caterina Grillo, hanno stabilito che fu un errore umano dei due piloti a far toccare terra all’Airbus 400 metri prima della pista e a far procedere pericolosamente il velivolo sulle rocce, per poi entrare in pista dopo avere travolto un’antenna.
(Teleoccidente)
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