Inchiesta Montante, 13 rinvii a giudizio: anche l’ex governatore Crocetta
Sono tredici le persone tra esponenti politici, rappresentanti delle forze dell’ordine e imprenditori rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Caltanissetta Emanuela Carrabotta in quanto coinvolti a vario titoli nell’inchiesta “Montante bis”.
Le accuse sono di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti. Secondo l’accusa avrebbero fatto parte del cosiddetto “Sistema Montante” che ruotava attorno all’ex vice presidente nazionale di Confindustria con delega alla Legalità.
Tra gli indagati oltre all’ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, anche l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta.
“Il processo? E’ una croce che debbo portare, ma sono sereno e tranquillo perché sono innocente e ho fiducia nella Giustizia”.
“Sembra una cronaca annunciata – sostiene l’ex governatore – in oltre tre anni di indagini non sono mai stato sentito dai magistrati, non hanno ascoltato le mie ragioni. Il processo sarà l’occasione per fare chiarezza. Nell’inchiesta non ci sono prove, ma soltanto dei ‘sentito dire’ del finanziamento illecito: la mia campagna elettorale per le Regionali in Sicilia è stata trasparente ed è tutta documentata. Io – aggiunge Crocetta – sono completamente estraneo alle accuse che mi contestano. Non esiste alcun reato, né tantomeno, il fantomatico e inesistente video hard. Io ho la coscienza a posto e la consapevolezza che un innocente non può essere condannato. Porterò questa croce con assoluta serenità”.
I nomi degli indagati
Oltre all’ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap, Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, gli imprenditori Rosario Amarù e Carmelo Turco, Vincenzo Savastano ex vice questore aggiunto della Polizia presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia ex capocentro Dia di Caltanissetta, Arturo De Felice ex direttore della Dia, Giuseppe D’Agata colonnello dei carabinieri e Diego Di Simone Perricone ex capo della security di Confindustria.