Incendi in Sicilia. “Negli ultimi tre giorni, in Sicilia, sono andati a fuoco 356 ettari – di cui 198 di superficie boschiva – nel corso di 63 differenti incendi. Il Corpo Forestale della Regione Siciliana ha fatto fronte a quest’emergenza schierando sul campo 585 uomini e oltre 100 mezzi terrestri. In 72 ore sono stati impiegati, complessivamente 25 mezzi aerei, tra elicotteri e Canadair, che hanno portato a termine 264 lanci sui roghi che hanno colpito la Regione. Adesso attendiamo l’arresto dei criminali che hanno causato questi roghi, visto che è ormai certo, che non si tratti solo di incendi accidentali”. Questi i dati confermati dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Gli incendi di questi giorni che hanno colpito il palermitano nelle zone di Monreale e Bonagia risultano nella gran parte dei casi di natura dolosa come dichiarato dalla forestale che si è affrettata a comunicare che non sarebbe stati casuali. Roghi che, appiccati, sarebbero divenuti devastanti a causa del vento che ha alimentato le fiamme e del forte caldo.
“Basta, ne abbiamo abbastanza di aggiornare con intollerabile puntualità la contabilità degli ettari di boschi siciliani andati in fumo. Di questo passo ai nostri figli lasceremo un cumulo di cenere. La stalla va chiusa mentre qualche bue è ancora dentro, non quando sono tutti irrimediabilmente scappati. Musumeci ne prenda atto e corra ai ripari subito, cominciando a considerare quella degli incendi come una delle emergenze principali della Sicilia e non come un’ imprevedibile calamità”.
Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, componenti della commissione Ambiente (Trizzino, Di Paola, Palmeri e Campo) che chiederanno l’istituzione di una sottocommissione incendi all’Ars“allo scopo di varare, di concerto con tutte le forze politiche, un ddl in tempi strettissimi che metta dentro tutto, prevenzione e programmazione, per arrivare quantomeno alla prossima stagione con tutti gli strumenti necessari per combattere al meglio questa immane battaglia”.
Ieri pomeriggio un incendio ha minacciato anche il paese di Petralia Soprana, uno dei Borghi più belli d’Italia.
Intorno alle 14 e 30 il fuoco è divampato dalla contrada Nascarella, lungo la SS. 120, e complice il vento, in poco tempo, si è presentato alle porte del paese facendo scattare l’allarme tra gli abitanti ed anche i tanti turisti che stavano trascorrendo la giornata tra le vie del Borgo.
In pochi minuti il cielo terso è stato coperto dal fumo acre che ha invaso le vie e le viuzze del centro storico rendendo irrespirabile l’aria e creando apprensione in tutti. Le fiamme hanno lambito tutte le case che si affacciano sul costone roccioso fino alla chiesa di Loreto incendiando alcune finestre, compresa quella della Chiesa.
Stessa situazione sul versante opposto, nella contrada Pinta, dove le lingue di fuoco hanno lambito alcuni palazzi creando panico nelle persone che hanno dovuto evacuare le abitazioni per ragioni di sicurezza. Un vero e proprio inferno che ha messo a dura prova i tanti che si sono prodigati per arginare le fiamme. Solo quando sono arrivati i mezzi aerei, canadair ed elicottero, la situazione è andata via via migliorando fino allo spegnimento definitivo. Il sindaco Pietro Macaluso ha seguito costantemente la situazione allertando tutti: uomini e mezzi aerei affinché intervenissero in tempi brevi per evitare il peggio.
“Fortunatamente non ci sono stati danni a persone – ha detto il sindaco Pietro Macaluso. Siamo amareggiati per quanto successo perché non è la prima volta che il nostro paese viene attaccato dalle fiamme. Quello di oggi ci ha fatto preoccupare veramente perché ha messo a rischio l’incolumità delle persone che hanno dovuto evacuare le loro abitazioni. Fortunatamente l’intervento interforze di tanti ha scongiurato il peggio”.
Lo aveva promesso giorni fa durante il sopralluogo alla Playa di Catania, sui luoghi bruciati dalle fiamme, e lo ha mantenuto: il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha convocato per domani, un vertice di coordinamento della Protezione civile. L’incontro avrà inizio alle 11 nel Palazzo della Regione di Catania e vi parteciperanno anche il prefetto del capoluogo etneo Claudio Sammartino e il sindaco Salvo Pogliese.
Attorno al tavolo prenderanno posto tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nella gestione di quella fetta di territorio – e delle relative attività economiche – attraversato dal viale Kennedy, l’area cioè che va dal porto all’aeroporto, dal boschetto agli stabilimenti balneari.
“Dal punto di vista del rischio incendi – ha precisato Musumeci, sotto la cui vigilanza opera il dipartimento regionale di Protezione civile – l’area della Playa è oggi fra le più complesse e vulnerabili. Servono interventi razionali e una nuova cultura civica da parte di tutti i soggetti coinvolti. Serve, insomma, un analitico Piano di previsione e di prevenzione da adottare nel più breve tempo possibile. È questo l’impegno di Regione, Prefettura e Comune che sarà consacrato nella riunione di lunedì mattina”.
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