Gli agenti del Corpo forestale della Regione siciliana hanno arrestato ieri sera a Carini due piromani, colti in flagrante, e il mandante. Investigatori del Nucleo operativo provinciale dell’Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Palermo, nel corso delle attivita’ mirate alla tutela del territorio, con particolare attenzione al rischio incendi boschivi, hanno tratto in arresto tre individui coinvolti, a diverso titolo, nell’incendio di una area limitrofa al complesso boschivo demaniale “Santa Venera” nel territorio del comune di Carini L’indagine e’ stata avviata a seguito di una segnalazione giunta al Comando provinciale di Palermo del Corpo Forestale con la quale si riferivano alcune circostanze sospette a carico di un allevatore di Carini che esercita la propria attivita’ zootecnica per l’appunto in contrada Santa Venera. Il Nucleo operativo provinciale individuava la presenza di ingenti quantitativi di imballaggi per ortofrutta, accatastati e nascosti all’interno della folta vegetazione presente sul terreno, cosi’ da costituire una serie di pericolosissimi inneschi pronti per essere attivati e fare esplodere una serie di incendi, che oltre a interessare una vasta area prevalentemente utilizzata per il pascolo brado, avrebbero potuto con facilita’ estendersi al limitrofo bosco demaniale di “Santa Venera”.
Questa pineta, di oltre cinquanta anni di eta’ e che si estende per oltre duecento ettari, e’ classificata come Sito di interesse comunitario (Sic) ricadente nel comprensorio montano di “Montagna Longa e Pizzo Montanello”. Le circostanze accertate riconducevano a M.V., allevatore di bovini che svolge la propria attivita’ in quei luoghi. Il Nucleo operativo ha svolto, per alcuni giorni, una serie di attivita’ di appostamento e di osservazione dei luoghi a rischio, registrando tutti i movimenti che avvenivano sul territorio.
Nel pomeriggio di ieri, gli agenti sorprendevano due giovani che, dopo essere stati nelle masserie del M.V., erano visti allontanarsi e, poco dopo, appiccare il fuoco alla vegetazione arbustiva, innescando in tal modo un incendio. L’intervento immediato degli ispettori forestali consentiva di trarre in arresto i due giovani, B.C., minorenne e S.F. diciottenne, entrambi residenti a Carini, mentre l’incendio era subito domato dall’intervento delle squadre del servizio antincendio del Corpo. L’ulteriore attivita’ di indagine, coordinata dai P.m. Calogero Ferrara della Procura della Repubblica di Palermo e Claudia Caramanna della Procura della Repubblica per i minorenni, consentiva di risalire anche al mandante, individuato in M.G. di 29 anni, figlio dell’allevatore, tratto in arresto e messo a disposizione della autorita’ giudiziaria. “Il movente dell’attivita’ delittuosa – si legge nella relazione di servizio – e’ riconducibile alla insana e inveterata usanza da parte di alcuni allevatori di bestiame di bruciare e incendiare vaste aree montane per ‘ripulire il terreno dalla macchia e favorire la ricrescita dell’erba per il pascolo’, una pratica che ogni anno produce ingenti danni al patrimonio forestale siciliano, che mette a rischio zone di incomparabile bellezza paesaggistica e naturalistica e provoca il dissesto idrogeologico delle montagne siciliane”.
I due soggetti maggiorenni sono stati gia’ oggi giudicati con rito direttissimo davanti il Tribunale di Palermo. Il Corpo Forestale della Regione siciliana anche quest’anno e’ impegnato in prima linea nella lotta ai piromani, il Comando Provinciale di Palermo, al comando di Giovanni Marino, ha attivato tutte le risorse a disposizione per poter efficacemente contrastare il fenomeno sia sotto l’aspetto della prevenzione degli incendi che sotto l’aspetto della repressione del reato per mezzo dell’azione investigativa del Nucleo operativo Provinciale.
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