«Strade bloccate, abitanti impauriti, vigili del fuoco al lavoro e nuvole di fumo nero alte decine di metri. Questo è lo scenario che bisogna evitare prima che sia troppo tardi. Situazioni già viste l’anno scorso e che la commissione al Patrimonio vuole scongiurare in tutti i modi».
Lo dichiara Salvatore Tomarchio, presidente della commissione comunale al Patrimonio, che ha partecipato al tavolo tecnico per mappare le zone maggiormente a rischio e segnalarle all’amministrazione comunale. «Con le poche risorse, in termini di uomini e mezzi, che Palazzo degli Elefanti ha a disposizione non possiamo permetterci di operare senza un’azione ben coordinata – afferma Tomarchio-. La scorsa estate abbiamo contato decine di casi, da Fossa Creta a Librino, dalla zona industriale a San Nullo, dal cimitero al viale Mario Rapisardi. Il forte caldo, i terreni abbandonati, le aree piene di sterpaglie sono una miscela pericolosa con fuoco e fiamme che si sviluppano a ridosso dei palazzi. Gli abitanti, quindi, si chiudono in casa in attesa dell’intervento dei vigili del fuoco».
La commissione al Patrimonio, insieme ai tecnici comunali, si sono confrontati, hanno riflettuto e valutato ogni possibile soluzione da adottare per evitare che ettari di terreno vadano letteralmente in fumo. «In particolar modo gli abitanti del viale Divino Amore, i residenti delle palazzine a pochi passi dal parco di Monte Po e gli imprenditori della zona industriale lanciano l’allarme e chiedono interventi urgent i- sottolinea il vice presidente della commissione Ersilia Saverino-. Una scintilla, una cicca di sigaretta basta a provocare un rogo di vaste dimensioni. Non possiamo aspettare ancora perché l’emergenza è già cominciata. Nella zona esterna della città le aree a rischio sono decine e la parola d’ordine, dopo i casi di questi ultimi giorni, è prevenzione».
«Una prima azione di vigilanza, nell’ottica della salvaguardia del verde, potrebbe essere fatta attraverso l’impiego di una “task force” composta da volontari- spiega il consigliere comunale Giuseppe Catalano-. Associazioni, comitati e semplici residenti pronti a segnalare tempestivamente il pericolo fiamme, far intervenire tempestivamente i vigili del fuoco ed evitare così che il rogo si possa espandere. In aree fortemente a rischio come Fossa Creta, San Giovanni Galermo o San Nullo pochi minuti possono fare una grande differenza». Ad essere monitorati saranno anche i parchi cittadini come quello di via Gambetta, il “Curia”, il “Lizzio” e il boschetto della Plaia. A questi si aggiungono pure le strutture ricettive della V e VI municipalità.
«I terreni invasi dalle erbacce secche spesso nascondono anche discariche abusive piene di rifiuti altamente infiammabili- dichiara Carmelo Sofia, componente della commissione al Patrimonio-. Da Vaccarizzo a San Giorgio, passando per Pigno, Santa Maria Goretti e San Giuseppe La Rena occorre intervenire con la potatura del verde e l’eliminazione delle sterpaglie con l’impiego dei trattori. Primi passi, questi, per farsi trovare pronti in una stagione già caratterizzata dal gran caldo. La mappatura delle zone maggiormente a rischio e la collaborazione dei cittadini può essere un ottimo inizio, ma l’intervento di Palazzo degli Elefanti è determinante per scongiurare altri pericoli e garantire alla gente un’estate sicura».
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