Inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo, Marino: “Mafia ancora forte”

PALERMO. “Cosa Nostra continua ad essere un’organizzazione potente, strutturata nel territorio, riconosciuta per autorevolezza da vasti strati della popolazione, dotata ancora di risorse economiche sconfinate ed intatte e dunque più che mai in grado di esercitare un forte controllo sociale e svolgere opera di proselitismo, indubbiamente favorita dalla drammatica crisi economica attraversata dal paese”. Lo ha detto il presidente facente funzione della Corte d’appello di Palermo, Vito Ivan Marino, alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario nel tribunale del capoluogo. Il magistrato poi ha rivolto al presidente Giorgio Napolitano un saluto ed un “ringraziamento per il sostegno morale che ha sempre dato alla magistratura, difendendone l’indipendenza e l’autonomia, per il costante richiamo alla sobrietà e alla riservatezza della nostra condotta che deve sempre tendere alla terzietà nel concreto esercizio della funzione giurisdizionale, la cui missione deve avere come obiettivo il rigoroso accertamento della verità senza partire da schemi precostituiti, applicare e fare rispettare le leggi nell’osservanza dei principi del giusto processo e delle garanzie cui hanno diritto tutti i cittadini”. “Un caloroso augurio” Marino lo ha inoltre rivolto al senatore Pietro Grasso, che attualmente svolge le funzioni di presidente della Repubblica. “Tutti i giudici del distretto sono particolarmente orgogliosi del prestigioso incarico assunto dal presidente Grasso – ha detto Marino – che ha dato lustro alla magistratura palermitana della quale ha fatto parte per lunghi anni”. Il presidente reggente della Corte d’Appello, infine, ha rivolto al governatore Rosario Crocetta un saluto e ringraziamento per “la sua infaticabile opera di realizzazione del programma di riforme e risanamento”.
Dai saluti ai dati dell’attività del distretto palermitano, che comprende le Procure di Agrigento, Sciacca, Marsala, Trapani, Palermo e Termini Imerese. “Nello sconfortante stato di incertezza in cui versa la collettività oppressa da una fiscalità incalzante e da una carenza di fonti di reddito, sconcertata dal moltiplicarsi di delitti contro la pubblica amministrazione, che in un perverso intreccio aumentano la portata delle difficoltà – ha sottolineato Marino – preminente appare l’urgenza di corrispondere concretamente alle aspettative di ripresa dei cittadini”.