Un punto informativo a sostegno dell’imprenditorialità femminile e un’opportunità formativa per tutte quelle donne che vogliono investire nell’artigianato. In occasione della Festa dell’8 Marzo, questa mattina è stato inaugurato lo “Sportello Donna” presso il Dipartimento regionale Lavoro di via Praga 29, a Palermo.
Presenti l’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Antonio Scavone, il direttore del dipartimento regionale del Lavoro, Gaetano Sciacca, il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, il tenente colonnello Angelo Pitocco in rappresentanza del comandante provinciale dei carabinieri, la presidente del Comitato unico di garanzia, Giuseppina Ida Giuffrida, e le rappresentanti delle associazioni contro la violenza di genere.
E c’è anche l’occasione per le donne disoccupate o inoccupate di accedere alla formazione per percorsi di inserimento lavorativo. Con una dotazione finanziaria di 11 milioni del Programma operativo Fondo sociale europeo, dopo il blocco causato dalla pandemia, da oggi e fino al 22 marzo prossimo, è ripartita la possibilità di presentare le istanze a valere sull’Avviso 31 relativo alla creazione di imprese al femminile nell’ambito dell’artigianato artistico e tradizionale.
“Offrire nuove opportunità di lavoro a categorie rimaste per troppo tempo ai margini del tessuto produttivo. Questo l’impegno del governo regionale – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – con una particolare attenzione rivolta al mondo femminile, dove risultano ancora tassi di occupazione molto bassi. Le iniziative presentate oggi rientrano proprio in questo percorso intrapreso”.
“La creazione di uno “Sportello donna” – afferma Antonio Scavone, assessore regionale al Lavoro – ha come finalità prioritaria quella di fornire informazioni tutte al femminile sulle opportunità lavorative presenti nel territorio regionale, nazionale ed europeo. A breve sarà aperto uno sportello donna in ognuno dei centri per l’impiego isolani. Nell’ambito delle politiche attive del lavoro, il governo Musumeci vuole sostenere le donne che intendono avvicinarsi al mondo dell’artigianato, favorendone l’inserimento lavorativo anche attraverso l’acquisizione delle competenze di base necessarie a misurarsi con il lavoro autonomo e l’avvio di nuove imprese in questo settore. L’avviso verrà indirizzato anche alle donne vittime di violenza, al fine di un loro reinserimento sociale”.
L’Avviso 31 prevede la realizzazione di una serie di azioni integrate tra loro, in modo da fornire alle donne che vogliono creare imprese artigianali dapprima un percorso formativo, poi una formazione sul lavoro attraverso un’attività di tirocinio in un’impresa artigiana e successivamente un’attività di accompagnamento alla realizzazione dell’impresa stessa. A potere presentare le proposte progettuali saranno gli enti formazione e le agenzie del lavoro. Le destinatarie della misura non dovranno avere alcun rapporto di parentela, fino al secondo grado, con il titolare o gli eventuali dipendenti dell’impresa artigiana.
La finalità di questa misura, con cui si potranno finanziare 67 progetti per un totale di 570 destinatarie, consiste nel fornire una formazione professionale nell’ambito dell’artigianato artistico e tradizionale a donne disoccupate o inoccupate (tra i 16 e i 56 anni, residenti o domiciliate in Sicilia da almeno sei mesi) oltre – ed è la novità di questo avviso – alle donne vittime di violenza. Insieme a questo si offre la possibilità di rivitalizzare mestieri a rischio di estinzione.
Numerose le attività artigiane finanziabili, tutte elencate specificatamente nel bando; tra queste quella della pelletteria, della lavorazione del vetro, quella alimentare come la produzione di conserve o di distillati e liquori.
“L’attività messa in campo sarà quella – continua Scavone – di una interazione tra allieve, docenti e artigiani nella consapevolezza che i “mestieri artigiani“ si acquisiscono solo attraverso un percorso formativo basato sull’apprendimento pratico”.
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