In Sicilia esiste un ‘Borgo Mussolini’ che è morto con lui: oggi è disperso nel nulla | Ha solo questi 6 abitanti nostalgici

Un intero borgo che è morto insieme a Mussolini. 6 sono gli abitanti che sono presenti ancora sul suo territorio.

Nella vasta e bellissima Sicilia ecco che ci sono dei borghi che potremmo definire praticamente fantasma. Poche anime che si conoscono tutte, un centro della Sicilia che è stato abbandonato e che oggi sembrerebbe essere abitato solo da 6 persone.

Ma in fondo la Sicilia ci regala moltissimi angoli del suo territorio che sembrano essere quasi dimenticati dal mondo intero. Il territorio siciliano è molto esteso e si presenta in ogni sua parte, diverso da tutto il resto del territorio.

Se la si conosce solamente per il suo aspetto vacanziero, allora vuol dire che non se ne ha affatto piena notorietà. La Sicilia non è solo mare, non è solo il turismo che vuole rilassarsi sulle bellissime spiagge della zona costiera, ma è anche un ricchissimo entroterra.

Proprio nel cuore della Sicilia sono numerosi i borghi imperdibili, quelli più belli, quelli in cui la civiltà sembra essere quasi sparita per lasciare spazio alle costruzioni abbandonate e alla natura. Quello che ti vorremmo qui mostrare è un borgo veramente bellissimo, peccato che sembra essere stato completamente dimenticato.

Edificato nel periodo fascista, è stato poi abbandonato

Borgo Baccarato era stato intitolato alla memoria di Don Luigi Sturzo, esponente politico nato a Caltagirone. Il borgo è sorto nel periodo fascista, momento a cui risalgono buona parte delle costruzioni presenti sul territorio in questa zona. Qui Benito Mussolini aveva dato mostra delle sue idee veramente rivoluzionarie per quello che riguarda l’architettura.

Proprio nel borgo nei pressi di Enna, è presente un bellissimo centro agricolo a cui si affianca la solfatara Baccarato, una miniera di zolfo dove le attività di maggiore attenzione cessarono negli anni settanta.

Un borgo al servizio della comunità

Il Borgo Baccarato era stato ideato interamente per essere al servizio della comunità. Molti gli edifici che sono stati costruiti per poter essere messi al servizio del popolo, come l’ufficio postale, la delegazione municipale, la scuola e l’ospedale.

Ma ai servizi a favore dei cittadini presenti tutto l’anno, vi era anche l’idea di un posto ospitale in cui sfruttare la miniera solfatara, che poi ha portato l’intera popolazione a lasciare il Borgo che oggi conta solo 6 anime.