Lanciata l’iniziativa della posa in opera di una pietra in ricordo di Noemi e di tutti gli invisibili della città.
“Una pietra per ricordare Noemi Ocello. Oggi pomeriggio il sindaco Leoluca Orlando in piazzetta Lucrezia Brunaccini, a Ballarò, ha lanciato l’iniziativa che prevede la posa di una pietra in memoria della giovane palermitana scomparsa un anno fa per overdose. “Il dramma di Noemi ci fa sentire tutti responsabili perché è come un pugno allo stomaco”, ha detto il sindaco.
“La posa di questa pietra – ha proseguito Orlando – servirà a ricordare che tutti dobbiamo impegnarci quotidianamente per evitare questa strage di invisibili in una città nella quale l’impegno contro la mafia non dev’essere scollegato dalla morte di tanti giovani a causa delle sostanze stupefacenti. La droga è un mercato di morte e dobbiamo chiederci cosa fare per capire come prevenire tutto ciò. Un problema che non può essere confinato solo nell’alveo di una patologia clinica. Per questo, insieme all’assessora alle Attività Sociali, Cinzia Mantegna, abbiamo avviato una riflessione con i servizi per ripensare un modello di assistenza sociale e culturale che metta al centro l’essere umano. Chiederemo all’Asp la ripresa di quei servizi fondamentali sul territorio, come il camper delle ‘dipendenze patologiche’ sospeso a causa della pandemia”. “La pietra – ha concluso il sindaco – è un piccolo grande segno per non dimenticare e per rendere visibili gli invisibili. Tutti, fino in fondo, dobbiamo fare la nostra parte”.
La pietra recita: “Qui visse gli ultimi anni della sua vita Noemi Ocello, nata il 20.09.1988 a Baida, morta il 5 dicembre 2020 in vicolo Discesa delle Capre di solitudine e di indifferenza”.
Un momento toccante per tutti i presenti. Tanti i ragazzi che conoscevano Noemi e che l’hanno ricordata, sottolineando anche il sego che ha lasciato nelle loro vite.
Come Domenico: “E’ stata determinante per la mia uscita dalla droga. Non posso dimenticarla e mai la dimenticherò. Anche questo momento resterà nel mio cuore”.
“Noemi amava la vita – ha detto l’operatore sociale Nino Rocca – e cercava con tutte le sue forze di aggrapparvisi. Non doveva morire, proprio per questo la sua scomparsa deve farci assumere una responsabilità che abbiamo tutti indistintamente. Grazie alla disponibilità del sindaco Orlando, oggi presente per l’iniziativa della posa della pietra, può cominciare un percorso che ci porterà a mettere in rete le risorse per un’azione congiunta sul fronte della prevenzione del disagio giovanile”.
Attenzione ai bambini e alla loro crescita. Questo dobbiamo fare di comune accordo.
“Se un bambino ha avuto i piedi al caldo potrà essere un adulto felice con sogni e desideri realizzabili. Quell’amore della cui assenza Noemi ha patito – ha affermato la consigliera comunale, Valentina Chinnici – dobbiamo farlo crescere in noi e trasformarlo in empatia. Il desiderio di Noemi di essere mamma felice l’ha accompagnata sino alla fine. La scuola ha un ruolo fondamentale., Dobbiamo fare in modo che gli insegnanti tornino a scuola in prossimità in modo tale che anche i prsidi tornino ad avere contatti con i ragazzi, entrando in connessione con la loro vita, i loro corpi segnati da sofferenze delle quali non ci accorgiamo. Spero che la storia di Noemi possa viaggiare nelle nostre scuole, tra i nostri ragazzi, per alimentare un dibattito sulla droga che porti alla concretezza delle soluzioni”.
Presenti anche Francesco Di Giovanni, responsabile del “Centro Tau” dei Danisinni; la prof.ssa Emanuela Tolomeo, referente della Legalità dell’I.C.S. “Lombardo-Radice”.
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