Imprese, Schifani sottoscrive patto di fiducia con Confartigianato Sicilia
E’ stato siglato stamattina, nella sede di Confartigianato Sicilia, a Palermo, tra il presidente Renato Schifani, candidato della coalizione di centrodestra alla Presidenza della Regione Siciliana, e il presidente regionale Daniele La Porta il patto di fiducia tra imprenditori, politica e istituzioni per sostenere le proposte avanzate dalla federazione per creare un ambiente favorevole all’artigianato e alle Micro e piccole e medie imprese.
Buona burocrazia, i temi dell’Europa e del Pnrr, sostegno alla liquidità e credito agevolato, adeguamento del quadro normativo di riferimento, mercato del lavoro più inclusivo, infrastrutture ed energia: sono stati questi i temi affrontati in mattinata. Il presidente Schifani ha incontrato il consiglio direttivo, presidenti e segretari provinciali delle 9 associazioni territoriali, i presidenti regionali delle varie categorie, con in testa Daniele La Porta.
Presenti anche Andrea Di Vincenzo, segretario regionale di Confartigianato, Filippo Ribisi, vicepresidente nazionale di Confartigianato, e Maurizio Pucceri, coordinatore regionale di Casartigiani.
“Al presidente Schifani abbiamo chiesto – ha detto Daniele La Porta – di saper guardare ed ascoltare la nostra realtà produttiva rappresentata da oltre 262mila imprese fino a dieci addetti che costituiscono il 97% della totalità delle imprese dell’Isola. Sono oltre 71 mila le imprese artigiane e oltre 125 mila gli occupati – ha sottolineato La Porta – e il valore aggiunto realizzato da queste realtà produttive siciliane, di 6.451 milioni di euro ovvero l’8,3% della ricchezza complessivamente realizzata da tutte le imprese del territorio. Un patto che possa essere mantenuto nel tempo, anche dopo la fine delle elezioni. Al presidente Schifani abbiamo chiesto di promuovere una buona burocrazia che sia alleata delle imprese”.
“Dobbiamo guardare con attenzione alle istanze del mondo imprenditoriale – ha osservato il presidente Schifani – perché se la pubblica amministrazione non è in grado di adempiere ai propri impegni rispetto ai crediti legittimi vantati dalle imprese e allora si rompe un patto di fiducia. Non possiamo permettere che si tradiscano le aziende tanto più in questa fase post pandemica e di caro-bollette e su questo fronte se eletto sarò intransigente. Non possiamo più attendere i tempi della burocrazia. Dobbiamo, inoltre, far sì che le aziende per lavorare serenamente abbiamo anche gli stessi costi industriali che ci sono nel Nord del Paese”, ha concluso Schifani.