Nel 2015, in tutto il mondo, sono stati oltre 240 milioni i migranti e di questi, ben 50 milioni sono irregolari. Nello stesso anno si contano oltre 65 milioni tra sfollati, rifugiati e richiedenti asilo politico. Gli sbarchi nelle coste mediterranee sono state oltre un milione (850mila in Grecia e 150mila in Italia), per il 49% cittadini siriani (all’incirca 1 su 3 di etnia curda), che hanno pagato da 2,5 a 8mila dollari per la traversata.
Il dramma della Siria, una delle maggiori catastrofi del Dopoguerra, si riassume in queste cifre: 23 milioni di abitanti, 250mila morti dal 2011 e milioni di persone che hanno abbandonato il paese. Sono 2,5 milioni i siriani che si trovano in Turchia e oltre 1 milione quelli in Libano. Nel 2015 la Germania ne ha accolto 1 milione. Nel corso del 2016, pur a fronte di una significativa diminuzione degli arrivi via mare (poco più di 270mila nel mese di agosto, per effetto del discusso accordo Ue-Turchia), è cresciuto il numero di decessi (3.168), portando a un livello di estrema pericolosità la rotta del Mediterraneo centrale.
Sono i numeri drammatici che emergono dal Dossier Statistico sull’Immigrazione 2016, promosso dal Centro Studi e Ricerche Idos, in collaborazione con la rivista Confronti e l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar), realizzato con il sostegno dei fondi 8×1000 dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi. Il Dossier 2016 sarà presentato giovedì 16 marzo, alle 16, nella Sala Conferenze del Polo didattico Gravina del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania nel corso dell’incontro inaugurale del laboratorio d’Ateneo su “Migrazioni, diritti e confini. Strategie europee e dimensioni locali”, coordinato dalle docenti Teresa Consoli (Dsps) e Adriana Di Stefano (Giurisprudenza).
Secondo la ricerca, a fronte di oltre 5 milioni di residenti stranieri in Italia (di cui il 15,9% nelle Regioni meridionali), nel 2015 sono state più di 84 mila le richieste di asilo e di protezione internazionale, di cui solo 71 mila esaminate e il 41.5% già accolte.
Ma se – sul terreno dell’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati -, l’idea stessa di Unione europea, come soggetto di decisioni unitarie, è entrata in crisi, il nuovo Dossier sull’Immigrazione ci dice anche una cosa estremamente importante: se ben controllate e regolamentate, le migrazioni possono infatti rappresentare una risorsa. Nel 2015, si rileva, il bilancio costi/benefici dei 5 milioni di stranieri residenti ha fruttato alle casse dello Stato italiano oltre 2.2 miliardi di euro, a dimostrazione che forse andrebbe superata la “sindrome dell’invasione” che troppo spesso instilla paure infondate sulla reale pericolosità degli immigrati stessi.
Apriranno la giornata il rettore Francesco Basile e il direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali Giuseppe Barone. Seguiranno gli interventi del presidente della Fondazione Idos Ugo Melchionda – che presenterà il Dossier -, di Giusi Tumminelli (Centro Studi Sociali Migrazioni in Sicilia), di Roberto Foderà (Istituto nazionale di Statistica) e di Simone La Placa (Gruppo di lavoro nazionale del Bambino migrante).
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