“Prima di ogni sbarco c’è un imbarco. Si contestano gli sbarchi cosiddetti selettivi, dimenticando prima gli imbarchi di massa. Una persona in mare va sempre soccorsa ma è lo Stato a cui appartiene la nave che deve continuare a farsene carico. La linea del nostro governo è chiara: umanità e fermezza”. Così, in un’intervista a Il Messaggero, il ministro per il Sud e il mare Nello Musumeci.
“E’ inaccettabile che il peso di questo triste fenomeno debba sostenerlo solo l’Italia. I limiti operativi di Frontex, gli insignificanti ricollocamenti dei migranti e la disarmante tolleranza dei governi italiani di questo decennio hanno di fatto incoraggiato i trafficanti a puntare dritti sulle nostre coste”, aggiunge. Poi, una critica rivolta all’Ue: “Non mi pare che negli ultimi 30 anni Bruxelles abbia registrato grandi successi nella politica della sicurezza, sviluppo e cooperazione verso il Sud”.
Il ministro sottolinea quindi come “all’Europa, che nel passato si è dimostrata sorda e cinica su questo tema, chiediamo di farsi carico di un solido accordo con i paesi del Nord Africa per mettere fine al vergognoso commercio di carne umana portato avanti dai mercanti della morte. È nei luoghi di partenza che vanno regolamentati i flussi, tenendo conto di chi ha il diritto di asilo e di rifugiato, e di chi cerca l’approdo a una nuova vita”.
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