Immigrazione: l’Italia non può continuare
Palermo 26 set 2014. Senza il ricorso a poteri occulti e paranormali era facile preconizzare l’aumento delle distanze dei paesi europei sullo spinoso e complesso problema dell’immigrazione. Centoventimila migranti nel primo semestre, e la minaccia dell’arrivo di milioni di persone dalla Siria, dall’Africa, dall’Iraq e dagli altri paesi dove esistono guerre e moti rivoluzionari, legittimano il ricorso a soluzioni drastiche. Infatti, l’assordante silenzio finora mantenuto da tutta l’Europa, è stato rotto dal ministro degli interni austriaco Miki Leitner e da alcuni governatori che stanno valutando la temporanea sospensione dell’accordo di Schngen con la restaurazione dei controlli di frontiera, per la legittima difesa del territorio. Alla ipotesi lanciata dall’Austria si è unito il ministro degli interni tedesco che ha dichiarato: la Germania non intende accogliere migranti !
L’input di queste due importanti nazioni non tarderà a contagiare le altre. Ed allora, dopo questa “levata di scudi” dell’Austria e della Germania; con buona pace di chi ha ritenuto opportuno abrogare la legge sulla immigrazione clandestina e, contestualmente creata l’operazione mare-nostrum, il nostro paese, da solo, potrà sopportare l’urto della ipotizzabile diaspora biblica di milioni di persone ? Fatto salvi i “doveri” che attengono alla sfera del buonismo, dell’accoglienza e della solidarietà umana, la risposta è: NO !
L’Italia è un paese povero, con poche risorse, con un enorme debito pubblico, con una enorme quantità di disoccupati e con 60 milioni di abitanti che sovraffollano un territorio che non brilla per ampiezza.
Sic stanti bus rebus (come direbbero i latini). Cosa è necessario fare subito? Visto e considerato che “frontez-plus” che dovrebbe cominciare ad operare in novembre, è già compromesso nella sua efficacia operativa (ammesso e non concesso che questa ci sarebbe stata) bisogna bloccare l’operazione mare nostrum per scoraggiare l’imbarco dei migranti e la criminalità che li gestisce. Questo provvedimento certamente doloroso, ma necessario, senza pregiudizi ideologici e razziali, non può suscitare critiche e polemiche perché il comportamento dell’Italia, nei confronti dei migranti è stato esemplare e apprezzato da tutti.
Per forzati motivi si dismette una operazione caratterizzata dalla scrupolosa osservanza, tout court, dei più nobili sentimenti umani e altruistici, per cercare altre soluzioni di collettivo impegno europeo che non siano penalizzanti per il nostro paese come lo sono sempre stati da quando è iniziato il fenomeno immigrazione.